Bruxelles – La proposta sulla portabilità dei servizi dei contenuti online è stata adottata dal Consiglio europeo e, per l’Italia, “la soddisfazione è grande”. A dirlo, al termine del Consiglio di competitività, è Sandro Gozi, sottosegretario agli affari europei. “Al nostro Paese è stato riconosciuto dal vice presidente Ansip un ruolo di mediazione molto costruttivo”, ha sottolineato.
È “un passo avanti concreto” per Gozi, quello che ha mosso oggi il Consiglio. E che ha soddisfatto anche Henk Kamp il ministro per gli affari economici dei Paesi Bassi, Paese che detiene la presidenza di turno dell’Ue : “Questa iniziativa – ha detto – renderà la vita più facile ai i cittadini europei quando viaggiano , permettendo loro di mantenere l’accesso ai contenuti online legalmente acquisiti o sottoscritti nel loro Paese di origine quando sono temporaneamente in un altro Stato membro”.
Gli abbonamenti digitali si potranno usare nel Paese di residenza così come negli altri 27 Stati membri, senza distinzioni. Il criterio per evitare abusi sarà quello della residenza. “Una volta che si è identificato il luogo dove vive un abbonato, questo potrà usufruire del servizio tanto a casa quanto all’estero”, ha spiegato Gozi. Il sottosegretario ha anche precisato che la tutela della privacy rimane un aspetto indispensabile del nuovo progetto, che ora verrà esaminato dal Parlamento. Ecco perché nessun cittadino europeo dovrà dichiarare quanti giorni trascorrerà all’estero, e dove, per poter continuare a usare gli abbonamenti che ha acquistato. “L’Italia non poteva accettare delle restrizioni quantitative alla portabilità. Avevamo anche un parere formale dell’autorità Garante dei dati personali che indicava seri rischi di violazione nel momento in cui fosse stato introdotto l’obbligo di indicare il periodo di tempo trascorso fuori dal proprio Paese”, ha precisato Gozi.
I lavori dell’Unione non si fermeranno qui. Avanzeranno anche sulla questione del geoblocking, cioè della pratica che ancora oggi impedisce ai consumatori di un determinato Paese di fare shopping online in altri Stati dell’Ue. Ieri la Commissione ha proposto che non ci siano discriminazioni dei consumatori sotto questo aspetto, “ma per il momento è solo una proposta”, ha ricordato il sottosegretario, “adesso si deve procedere con la fase dei lavori creando una lista molto corta dei blocchi giustificati per poi abbattere tutte le altre barriere”.