Londra – Il primo ministro inglese, David Cameron, sta attraversando un periodo molto complicato della sua carriera politica, che potrebbe portarlo ad un voto di sfiducia da parte del suo stesso partito.
Come riportato dal quotidiano Daily Mail, diversi parlamentari Tory, i conservatori britannici, sarebbero stanchi dell’atteggiamento intrapreso dal premier nella campagna per il referendum sulla Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, e sarebbero sul punto di convincerlo a imporsi una data per lasciare la guida del governo prima che venga proposto un voto di sfiducia.
L’atteggiamento nella campagna referendaria di Cameron è stato criticato diverse volte dai suoi stessi compagni di partito, che è bene ricordare è spaccato tra Leave e Remain sul referendum del 23 giugno, non solo per la sua strategia che fa leva sulla paura dell’addio a Bruxelles, ma anche per il recente studio del ministero del tesoro che paventa una catastrofe in caso di uscita dall’Unione, bollato dall’ex sindaco di Londra, Boris Johnson, noto per le sue posizioni pro Brexit, come un imbroglio.
Come se non bastasse un recente sondaggio di YouGov ha evidenziato, sul tema Brexit, la perdita di fiducia dei cittadini verso il primo ministro, superato dal suo sfidante interno per la guida del Paese Johnson. Nello stesso sondaggio Jeremy Corbyn, leader del partito laburista, si classifica secondo con il 28% dei consensi e infine Nigel Farage dell’Ukip (United Kingdom Indipendent Party) terzo con il 22%.
Per Cameron è questo un notevole calo di fiducia, considerando che a novembre 2015 la sua credibilità era al 35%, mentre ora si attesta al 18%, ben al di sotto di quella concessa a Johnson che raggiunge il 32%, come se i ruoli dei due si fossero invertiti. Da notare, peraltro, che nelle prime tre posizioni ci sono due convinti Brexiter e Corbyn, recentemente criticato dai suoi compagni di partito per il suo non spendersi abbastanza nella campagna Remain.
Ma nonostante le mosse di palazzo, per Cameron arrivano notizie incoraggianti in vista del voto sul referendum del 23 giugno. Un sondaggio per il quotidiano Evening Standard riporta che Londra è la città più europea del Regno Unito, con il 51% di contrari e 34% a favore dell’uscita, a cui si aggiunge un 15% di indecisi.
Inoltre, i dati sembrerebbero confermare che la fetta di votanti che ha sostenuto Sadiq Khan nella sua corsa alla poltrona di sindaco della capitale, sarà probabilmente decisiva a fini del referendum. Non a caso, il nuovo primo cittadino sta pensando ad un dibattito in Tv con un esponente della campagna “Leave”.
Per quanto riguarda invece i dati nazionali, le due parti sono molto più vicine con un 4% di voti di scarto: i “Leave” sono al momento al 40% e i “Remain” al 44%. Alla fine molto probabilmente sarà il 16% degli indecisi a decretare il futuro del Regno Unito.