Bruxelles – Il Parlamento della Grecia ha approvato domenica, con un voto che è proseguito durante la notte, un nuovo pacchetto di misure di austerità che contiene tra le altre cose 1,8 miliardi di entrate da aumenti fiscali, le regole per il fondo per le privatizzazioni richiesto dal Terzo Memorandum e anche la clausola di salvaguardia che scatterà nel caso in cui gli obiettivi di bilancio non dovessero essere rispettati. Il voto è arrivato alla vigilia dell’Eurogruppo che domani (martedì) dovrà discutere la prima revisione del programma e decidere le misure da mettere in atto per attuare la ristrutturazione del debito del Paese. L’approvazione è arrivata con una maggioranza di 153 voti sui 300 del Parlamento ellenico, con il sostegno quasi totale della coalizione composta da Syriza e dai Greci Indipendenti. Il deputato della Sinistra radicale Vasiliki Katrivanou ha sostenuto “in principio” il pacchetto ma ha votato contro due dei suoi provvedimenti, quello sul fondo delle privatizzazioni e la clausola di salvaguardia che i creditori. Inizialmente il Fondo monetario internazionale aveva insistito perché Atene approvasse in anticipo delle “misure contingenti” di austerità preventiva che sarebbero dovute entrare in vigore nel caso in cui gli obiettivi di bilancio non fossero stati rispettati (surplus dell’1,7% nel 2017 e del 3,5% nel 2018). Il ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos, era riuscito a strappare un compromesso secondo cui il Atene impegna ad approvare una clausola di salvaguardia che, nel caso in cui il surplus dovesse essere inferiore agli obiettivi di almeno lo 0,3%, farà scattare dei tagli nelle spese ma senza specificare in anticipo alcun tipo di intervento.
“Nessuno in Grecia rimarrà immune dal tifone delle nuove misure”, che “perseguitano il lavoro e la proprietà”, ha attaccato il leader di Nuova Democrazia Kyriakos Mitsotakis che ha parlato in Aula di “giorno della vergogna per il Parlamento ellenico”. “Quello che votiamo è completamente all’interno del programma che abbiamo concordato ad agosto con i creditori”, si è difeso il premier Alexis Tsipras che ha ammesso che “le misure che stiamo prendendo non sono piacevoli, soprattutto per i cittadini che hanno sopportato tanto”. Ma, ha rivendicato Tsipras, “questa è la prima volta in cui i sacrifici sembra che abbiano la prospettiva di ripagare il Paese”. Il vice ministro delle Finanze, Giorgos Chouliarakis, ha assicurato che governo non approverà altre misure supplementari visto che il disegno di legge attuale copre gli obiettivi di bilancio richiesti dal Memorandum per il 2016, 2017 e 2018. Se dall’Eurogrupo arriverà il via libera alla prima revisione Atene dovrebbe ricevere una tranche di 5,7 miliardi e, cosa più importante per Tsipras, l’eventuale ok alla ristrutturazione del debito del Paese per cui il suo governo si sta battendo fin dall’inizio delle trattative con i creditori.