Bruxelles – Nel 2015 nell’Unione europea “ci sono stati 211 attacchi terroristici falliti, sventati o incompleti”, ovvero in media più di uno ogni due giorni. Lo ha dichiarato il capo del centro antiterrorismo dell’Europol Manuel Navarrete Paniagua in un’audizione nella commissione Libertà civili del Parlamento europeo. Anticipando i numeri del report del 2016 sul terrorismo che verrà pubblicato tra alcune settimane Paniagua ha affermato che lo scorso anno 151 persone sono morte in attentati e di questi la quasi totalità, ovvero 150, sono vittime della violenza jihadista. “Le maggiori preoccupazioni per il 2016 continuano ad essere i terroristi jihadisti e il fenomeno dei foreign fighters”, ha affermato il Paniagua. E non a caso delle 1057 persone arrestate per reati collegati al terrorismo, 667 di queste erano islamici.
Il profilo dei terroristi islamici non è singolo, ha continuato il capo unità di Europol, ma “la grande maggioranza ha un passato criminale, da piccoli crimini a quelli più gravi”, e “a un numero significato di membri sono stati diagnosticati problemi mentali”.
In crescita anche il fenomeno del terrorismo di estrema destra che, ha spiegato Paniagua, “si rafforza grazie al crescente sentimento anti-immigrati”. Gli attacchi riportati nel 2015 sono stati 9 ma gli arresti sono calati rispetto al 2014 passando da 44 a 11.
168 persone sono invece state arrestate per reati collegati al terrorismo nazionalista separatista, la maggior parte in Spagna, Francia e Irlanda del Nord. Gli attacchi di matrice di estrema sinistra sono invece “ai livelli più bassi dal 2006” e sono stati arrestati lo scorso anno 67 presunti terroristi, alcuni dei quali autori di “attacchi quasi improvvisati, ma la maggior parte dei gruppi restano attivi in azioni di propaganda ma finora non in violenze”, ha concluso Paniagua .