Bruxelles – Il candidato del partito dei Verdi austriaco Alexander Van der Bellen, europeista e figlio di immigrati, ha vinto il ballottaggio per le presidenziali, battendo l’avversario dell’ultradestra Norbert Hofer per 31.026 preferenze. Secondo la comunicazione ufficiale del ministero degli Interni Van der Bellen ha avuto il 50,3 per cento dei voti, contro il 49,7 dello sfidante.
Hofer ha ammesso la sconfitta, prima ancora della comunicazione ufficiale dei risultati, con un post su Facebook nel quale scrive tra l’altro “Sarei stato volentieri il vostro presidente… Questa campagna è stato un investimento sul futuro”:
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Reinhard Bütikofer e Monica Frassoni, co-presidenti del Partito Verde Europeo, sono ovviamente più che soddisfatti dal risultato. “Ci congratuliamo con Alexander Van der Bellen, i cittadini austriaci e dell’UE, per l’esito delle elezioni presidenziali. Questa sarà probabilmente ricordata come una delle elezioni più combattute che l’Europa abbia mai visto – commentano – E si tratta di un messaggio simbolico decisivo per il pubblico europeo più ampio: i valori dell’Europa e dei nostri obiettivi repubblicani e democratici condivisi possono essere difesi contro l’insorgente populismo di destra”.
Secondo Bütikofer e Frassoni “la narrazione di una inclinazione europea alla destra è di gran lunga sbagliata. Ma dobbiamo rompere con la pigrizia dello status quo e avviare politiche credibili di riforme politiche, economiche, sociali e ambientali radicali per combattere con successo l’estremismo”. Van der Bellen, concludono i due leader verti, “sta per affrontare un compito difficile nel riunire cittadini austriaci. Gli auguriamo tutto il successo possibile”.
In un tweet il Partito socialista europeo, il cui candidato è stato seccamente sconfitto al primo turno e che ha poi sostenuto Van der Bellen, scrive che: “Mantenersi fermi sui nostri valori di libertà, democrazia e eguaglianza è la strada per sconfiggere il populismo e il nazionalismo”.
Alexander Van der Bellen, è nato a Vienna il 18 gennaio 1944, da padre russo di origine olandese e madre estone, entrambi profughi a seguito dell’invasione dell’Estonia da parte dell’Unione Sovietica avvenuta nel 1940. Egli stesso si descritto come “figlio di profughi”.
Nel 1958 ha ottenuto la cittadinanza austriaca e nel 1962 si è diplomato presso il liceo umanistico Akademisches Gymnasium di Innsbruck. Ha studiato economia presso l’Università di Innsbruck, dove conseguì il dottorato nel 1970. Dal 1968 al 1970 ha lavorato come assistente presso l’Istituto di Economia Pubblica dell’Università di Innsbruck e nel 1972-1974 presso l’Istituto Internazionale di Management di Berlino. Ha conseguito l’abilitazione in scienze finanziarie nel 1975 e nel 1976 è nominato professore straordinario presso l’Università di Innsbruck, dove rimase fino al 1980, quando divenne professore presso l’Università di Vienna.
Van der Bellen è al suo secondo matrimonio e ha due figli avuti con la sua prima moglie.
Già membro del Partito Socialdemocratico d’Austria, Van der Bellen fu eletto nel Consiglio nazionale austriaco per il partito dei Verdi austriaci nel 1994. Nel 1997 è diventato il loro portavoce federale e nel 1999 presidente del gruppo parlamentare dei Verdi nel Consiglio nazionale, dalla cui carica si dimette a seguito della dura sconfitta dei verdi nelle elezioni del 2008. Nel 2010 è diventato assessore della città di Vienna per l’Università e a ricerca. Nel 2012 ha lasciato il Parlamento, per entrare poi nel consiglio comunale di Vienna.
Nel 2016 è stato il candidato alle elezioni presidenziali d’Austria per il suo partito. Al primo turno del 24 aprile ha ottenuto il 21,3% dei voti sfidando poi al ballottaggio Norbert Hofer candidato del Partito della Libertà Austriaco.