Bruxelles – Anche l’arte tende la mano ai rifugiati: il nipote del famoso pittore spagnolo Joan Mirò ha deciso di mettere all’asta 28 opere del nonno e di donare il ricavato alla Croce Rossa della Catalogna, come aiuto per l’emergenza migranti. Joan Punyet Miró ha dichiarato: “Mi considero solo un esecutore delle sue volontà e voglio fare ciò che lui stesso avrebbe fatto se fosse ancora vivo”.
La casa d’aste Christie’s, che si è occupata della vendita, ha calcolato che i quadri hanno fruttato circa 61 mila e 600 euro, superando le stime ipotizzate nei giorni scorsi di 50.000 euro. “Mio nonno è stato un uomo che ha sofferto molto nella sua vita. Ha sperimentato la fame, l’esilio durante la guerra civile spagnola, la seconda guerra mondiale e conosceva bene la desolazione dei campi profughi” ha spiegato Joan Punyet. Durante la guerra civile spagnola Mirò si esiliò a Parigi dove si dedicò a raccogliere fondi a favore della causa repubblicana. E una volta tornato in Spagna, la tragedia dei connazionali in fuga dal regime franchista toccò l’animo del pittore. “Ha sempre voluto aiutare i poveri, i rifugiati e gli esuli. Se fosse stato ancora vivo, avrebbe preso in considerazione che ciò che sta accadendo in Siria oggi potrebbe accadere domani in Spagna”, ha dichiarato il giovane Mirò.
Il pittore era particolarmente riconoscente verso la Croce Rossa, avendo salvato la figlia da una possibile amputazione alla gamba. Come segno di riconoscimento Mirò donò all’ospedale dove era stata operata un arazzo, Tapis de Tarragona. Il nipote ricorda che il nonno “era consapevole dell’enorme differenza che fanno le organizzazioni umanitarie nei momenti di grande sofferenza, come quella che vediamo oggi con la guerra in Siria”.