Bruxelles – Nessuna divergenza di vedute tra il ministro dell’Interno, Angelino Alfano e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sull’idea che l’Italia debba aprire nuovi hotspot. Ad assicurarlo è lo stesso titolare del Viminale arrivando a Bruxelles per una riunione dei ministri europei sull’immigrazione. “Le dichiarazioni del presidente del Consiglio sono corrette e ineccepibili”, commenta Alfano riferendosi alle parole di Renzi che ieri, sostenuto dalla presidenza di turno olandese dell’Ue, ha frenato sulla possibilità che l’Italia apra nuovi centri di identificazione, possibilità su cui invece Alfano sta lavorando di concerto con il commissario europeo all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos. “I migranti stanno calando e noi lavoriamo per ridurre ancora il flusso. Detto questo io faccio il ministro dell’interno e mi preparo per l’eventualità in cui ne servano di nuovi e lavoro per predisporre tutto quanto perché se serviranno nuovi hotspot ci facciamo trovare pronti”, spiega il ministro. Insomma ci si sta preparando a tutti gli scenari, ma “è evidente che se non dovessero servire perché il flusso calerà o perché in sede di negoziati con l’Europa ci sarà spiegato che non servono più, io sarò il più felice e non ci sarà nessuna differenza di posizione con il presidente del Consiglio”, assicura Alfano.
Negli ultimi giorni il titolare del Viminale ha particolarmente insistito sull’ipotesi di hotspot galleggianti, idea che sembra piacere anche alla Commissione europea. “Quella è una ipotesi sulla quale da più di un mese si sta lavorando con tutta l’istruttoria tecnica per evitare che ci sia una situazione di difficoltà o di disordine sui moli e per organizzare il fotosegnalamento direttamente a bordo sotto l’egida di Frontex con la presenza delle organizzazioni umanitarie”, spiega il ministro dell’Interno. Anche in questo caso però “la clausola è sempre ‘se serve’”, ribadisce Alfano, assicurando: “Se non dovrà servire il più felice sarò io”.
In occasione della riunione si è discusso anche del Migration Compact proposto da Roma per tentare di fermare l’immigrazione dall’Africa. “Abbiamo avuto un grandissimo sostegno e la disponibilità a finanziare il nostro piano molto operativamente costituendo anche una task force che agisca utilizzando questi finanziamenti per dare un aiuto a quei paesi africani che possono impedire le partenze o darci una mano nei rimpatri”, assicura Alfano dopo un incontro con la presidenza di turno olandese, la presidenza futura e quella passata e i ministri francese e tedesco. “Abbiamo segnale di una disponibilità concreta anche di natura economica, anche perché i soldi alla Turchia sono serviti per bloccare la rotta balcanica, questa serve per bloccare rotta del mediterraneo centrale che è quella che più appesantisce l’Italia”, sottolinea il ministro dell’Interno, anticipando che la prossima settimana una delegazione italiana sarà in viaggio in Niger.