Bruxelles – L’annuncio è arrivato dal segretario generale della Nato in persona, Jens Stoltenberg: “Il Montenegro siglerà l’accordo di adesione per diventare il ventinovesimo membro dell’alleanza”. La firma del documento è prevista per oggi, 19 maggio, quando Stoltenberg incontrerà a Bruxelles il Primo ministro del Montenegro Milo Dukanović. Il meeting si inserisce nei due giorni di riunioni e incontri previsti nel quartiere generale della capitale belga. La richiesta formale al Paese ad unirsi all’alleanza atlantica era arrivata a dicembre.
Per l’adesione ufficiale alla Nato però, il piccolo stato balcanico dovrà aspettare ancora qualche mese. “Da domani, il Montenegro potrà partecipare a tutte le riunioni come osservatore o come invitato. E quando tutti gli altri 28 Paesi avranno ratificato il protocollo, diventerà il ventinovesimo Stato dell’alleanza”, ha precisato il segretario generale.
La decisione di far aderire il Montenegro è un segnale che “le porte della Nato” rimangono aperte a patto che vengano rispettate le condizioni minime per l’adesione, come la stabilità politica e il rispetto della democrazia. Requisiti che, al contrario del Montenegro, l’ex repubblica iugoslava di Macedonia non sta dimostrando di avere. “Stiamo monitorando la situazione nel Paese”, ha spiegato Stoltenberg, “e devo dire che siamo preoccupati per la situazione politica dello Stato. Occorre che prima vengano risolti i problemi interni, e poi si pensi a un’eventuale adesione all’alleanza”.
La scelta del Montenegro di unirsi alla Nato ha suscitato la reazione della Russia che sostiene che l’adesione sia una mossa ostile nei confronti di Mosca, con cui i rapporti dell’alleanza sono già tesi per via della crisi con l’Ucraina. Ma Stoltenberg ha assicurato che la decisione non ha nulla a che vedere con quanto sostenuto dal Cremlino e che “ogni Paese ha il diritto di decidere sul proprio futuro. Per questo motivo qualsiasi reazione della Russia sarebbe da ritenersi assolutamente ingiustificata”.