Roma – “Penso siano premature discussioni su ulteriori interventi” per ampliare il numero di hotspot in Italia. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, respinge le accuse di Bruxelles sull’insufficiente capacità dei centri per l’identificazione e la registrazione dei migranti, e stoppa l’idea di realizzarne in mare, come suggerito dal ministro degli interni Angelino Alfano.
Da inizio anno “a ieri si registra un 20% di arrivi in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, segnala il premier dalla Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, nella conferenza stampa congiunta con il suo omologo olandese Mark Rutte, detentore della presidenza di turno dell’Ue. “La lettera della Commissione europea parte invece dal presupposto che, chiusa la rotta balcanica, ci fosse un aumento” dei flussi diretti in Italia dal Mediterraneo, spiega Renzi, ribadendo che al momento non si rende necessario alcuna apertura di nuovi hotspot, tanto in mare quanto sulla terra ferma.
Mettendo insieme i dati della prima parte del 2016 con quelli del 2015 – anno in cui si già si era registrato un calo rispetto agli arrivi record del 2014 – il capo dell’esecutivo italiano sottolinea che “c’è una regressione ancora piccola” del fenomeno migratorio, e indica che gli sbarchi potrebbero ulteriormente diminuire “se venisse accolto il migration compact”, la sua proposta per una strategia globale europea sull’immigrazione.
A tal proposito, “ci fidiamo e ci affidiamo alla presidenza olandese, che sta facendo un ottimo lavoro anche nel creare un buon clima attorno alla discussione”, afferma il padrone di casa lasciando all’ospite olandese il compito della replica in veste di presidente di turno dell’Unione europea.
Rutte plaude ai “notevoli progressi” fatti dall’Italia nell’identificazione e registrazione dei migranti in arrivo, sottolineando come aver raggiunto una quota “tra l’80% e il 90%” di persone registrate sia un notevole passo avanti “rispetto a un paio di anni fa ma anche solo rispetto a sei mesi fa”. Poi fa il suo endorsement della proposta italiana. “Il migration compact è di cruciale importanza per arrivare a soluzioni” effettive del problema immigrazione.
I due capi di governo hanno espresso la necessità di siglare accordi tra l’Unione europea e i Paesi di provenienza e di transito dei migranti per ridurne i flussi. Tuttavia, entrambi hanno evitato l’argomento, pur sollevato dai giornalisti, di come finanziare queste politiche previste dal documento italiano. Rimane dunque questo il vero punto del disaccordo, con l’Italia che propone degli eurobond ‘ad hoc’, mentre la Germania respinge l’ipotesi invitando a concentrarsi sul biloancio comunitario e sulle risorse per la cooperazione internazionale. È una partita comunque destinata a risolversi presto, a meno che il Consiglio europeo di giugno, dal quale l’Italia si attende risultati, non decida per un ennesimo rinvio delle decisioni concrete sull’immigrazione.