Bruxelles – All’Italia verrà concessa la flessibilità richiesta ma gli impegni presi dal governo “devono imperativamente essere rispettati”. Il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, nel presentare le raccomandazioni specifiche per Paese (qui il testo completo), è molto chiaro e afferma che a ottobre la Commissione farà un’analisi attenta del bilancio del nostro Paese per il prossimo anno. “Abbiamo ricevuto un impegno chiaro, scritto nero su bianco”, nella lettera inviata dal ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan, “che precisa che il bilancio dell’Italia per il 2017 sarà globalmente conforme alle regola e mantenga l’obiettivo del deficit nominale al’1,8% e che si eviterà una deviazione significativa”. “Su queste basi che sono esigenti”, aggiunge Moscovici, “saremo vigilanti”.
Il nostro Paese ha ottenuto quello che voleva, ma resta osservato speciale per controllare che gli impegni presi dal governo di Matteo Renzi vengano rispettati. Per ottenere queste concessioni l’Italia ha fatto un lungo lavoro diplomatico anche di Federica Mogherini, il membro italiano del collegio dei commissari, e della sua nuova capo di gabinetto, Fabrizia Panzetti, che fin dalla sua nomina si è dedicata molto a questo obiettivo.
All’Italia viene accordata una deviazione dagli obiettivi di bilancio dello 0,75% di cui 0,5 per le riforme strutturali e 0,25 per gli investimenti. A questi si aggiunge un altro 0,1% per le spese per la sicurezza e l’accoglienza dei rifugiati, arrivando a un totale di 0,85%, queste spese si valuteranno tra le differenza di quanto speso nel 2015 rispetto al 2014 e a fine anno si deciderà se è uno scostamento definitivo. Parallelamente viene chiesto un aggiustamento dello 0,6 nel rapporto deficit/Pil per il 2017, e si chiede di: accelerare l’implementazione del programma di privatizzazioni e usare i ricavi per ripagare il debito del Paese, di spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a consumi e proprietà, di implementare la riforma dell’amministrazione pubblica e quella del mercato del lavoro, di ridurre le sofferenze bancarie, di completare la riforma degli istituti di credito e di raggiungere una rapida approvazione della legge sulla libera concorrenza nelle professioni.
Il problema dell’Italia resta il debito elevato che la Commissione prevede raggiungerà un picco per il 2015 del 132,7%, per poi scendere gradualmente al 123,8% nel 2019. Ma, in linea con la nuova linea più morbida dell’esecutivo Juncker, la cosa viene tollerata. Le regole del Patto di Stabilità “non sono state scritte per uccidere la fiducia dei mercati, ed è quello che vogliamo evitare”, dichiara Moscovici. “Sebbene questi Stati membri (oltre all’Italia ci sono Belgio e Finlandia, ndr) sembrino scostarsi dal valore di riferimento per il debito e dai tempi previsti per il percorso di riduzione, l’analisi dei fattori pertinenti contenuta nelle relazioni sembra indicare che il patto di stabilità e crescita è attualmente rispettato”, scrive l’esecutivo secondo cui per quanto riguarda l’Italia “la Commissione riesaminerà i fattori pertinenti in una nuova relazione entro novembre, quando saranno disponibili ulteriori informazioni sulla ripresa del percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di bilancio a medio termine per il 2017”.