Caro Pier Carlo,
grazie della tua lettera del 9 maggio e per le informazioni dettagliate sui fattori rilevanti che influenzano i recenti sviluppi concernenti il debito in Italia. Esse saranno tenute in debito conto nella preparazione del report della Commissione, in conformità all’Articolo 126(3) del Trattato.
La Commissione sostiene l’ambizioso programma di riforme strutturali dell’Italia, che può dare un contributo significativo all’aumento del potenziale di crescita della nazione, dei livelli occupazionali e al miglioramento del benessere dei cittadini italiani. Accogliamo con favore anche la riconferma contenuta nella tua lettera del fatto che la riduzione del rapporto fra il PIL e il debito pubblico sia uno degli obiettivi chiave delle politiche economiche del governo, assieme alla riduzione del deficit. Come sai, la Commissione sta attualmente valutando se siano state raggiunte le condizioni necessarie per garantire l’ulteriore flessibilità di bilancio richiesta dall’Italia. Secondo l’opinione della Commissione sulla Bozza di Piano di Bilancio dello scorso Novembre, tale giudizio sarebbe stata subordinato a: (i) l’esistenza di piani credibili per la ripresa del percorso di aggiustamento verso l’Obiettivo di bilancio di Medio Termine (MTO); (ii) se una deviazione dal percorso di aggiustamento fosse utilizzata effettivamente allo scopo di aumentare gli investimenti; e (iii) dai progressi compiuti con l’agenda di riforme strutturali, prendendo in considerazione le raccomandazioni del Consiglio.
Considerando il punto (i), il nostro giudizio sullo sforzo fiscale pianificato per il 2017 è particolarmente importante. In breve, la Commissione necessita di un chiaro e credibile impegno da parte dell’Italia sul fatto che essa rispetterà i requisiti della parte preventiva Patto di Stabilità e Crescita (SGP) nel 2017 per poter garantire l’ulteriore flessibilità richiesta per il 2016.
Nello spirito della buona cooperazione che ha caratterizzato i nostri scambi negli ultimi mesi, vorremmo condividere con te il nostro giudizio attuale.
Riconosciamo l’impegno dell’Italia per raggiungere un disavanzo nominale peri a 1,8% del PIL nel 2017. In termini strutturali, secondo la matrice pubblicata nella Comunicazione della Commissione su come fare il miglior uso della flessibilità all’interno delle regole del Patto di Stabilità e Crescita del 13 gennaio 2015, una nazione nella posizione ciclica dell’Italia e con un debito pubblico superiore al 60% del PIL dovrebbe fare uno sforzo fiscale maggiore dello 0,5% ogni anno.
Quindi, in linea di principio, lo sforzo fiscale italiano dovrebbe essere maggiore dello 0,5% sia per il 2017 sia per il 2018. Per evitare di essere considerato in deviazione significativa, lo sforzo fiscale dell’Italia deve essere all’interno dello 0,5% di questo target.
L’Italia ha chiesto una significativa flessibilità per il 2016. La Commissione ha analizzato con attenzione queste richieste dal punto di vista delle regole del Patto di Stabilità e Crescita e delle pratiche e limiti concordati. Per il 2016, è nostra intenzione in linea di principio, a patto che tutte le condizioni summenzionate siano rispettate, di raccomandare al Collegio di garantire il pieno 0,5% disponibile ai sensi della clausola sulle riforme strutturali, lo 0,25% ai sensi della clausola sugli investimenti, lo 0,04% per l’aumento dei costi di quest’anno legati al flusso dei migranti e lo 0,06% legato ai costi eccezionali connessi direttamente alla situazione della sicurezza. Ciò ammonta allo 0,85% del PIL. Deve essere tenuto in considerazione il fatto che nessun altro Stato Membro abbia mai chiesto o abbia mai ricevuto tale ammontare di flessibilità senza precedenti. Comunque, il nostro attuale giudizio dello sforzo fiscale pianificato per il 2017 indica un ammanco di circa lo 0,1% del PIL – a seconda dei parametri precisi utilizzati per il calcolo dell’output gap. Affrontare la questione è essenziale per garantire la flessibilità legata alle riforme strutturali e agli investimenti per il 2016.
In conclusione, vi chiediamo di confermarci che prendete atto di questa analisi. Per la Commissione è fondamentale che l’Italia sia pronta a agire per assicurarsi che questo scostamento atteso non si materializzi e che il bilancio per il 2017 sia quantomeno ampiamente in linea con le disposizioni del Patto di Stabilità e Crescita. La revoca della clausola di salvaguardia per il 2017 dovrebbe essere subordinata al raggiungimento di tale obiettivo.
Attendiamo di ricevere le vostre rassicurazioni in merito al vostro impegno a rispettare le disposizioni del Patto di Stabilità e Crescita al più presto, considerando il prossimo incontro del Collegio dei Commissari.
Distinti saluti,
Valdis Dombrovskis Pierre Moscovici