Bruxelles – Sta nascendo l’alternativa socialista a François Hollande. Arnaud Montebourg, suo antagonista di sempre si sta evidentemente preparando alla sfida, con evidente fastidio del presidente, che ancora sembra pensare di poter essere la miglior alternativa a se stesso per la presidenziali del prossimo anno.
Anno dopo anno, il rapporto tra Hollande e Montebourg si è trasformato in una profonda rivalità politica e personale. E l’atmosfera probabilmente si raffredderà ancor di più tra i due nel caso di un confronto sul terreno delle elezioni presidenziali 2017, cosa che vene vista come sempre più probabile dagli osservatori.
L’ex ministro del rilancio economico Montebourg e il presidente Hollande sono rivali da quindici anni, e ieri l’antagonista del Capo dello Stato durante la sua tradizionale scalata al monte Beuvray nel Morvan, luogo caro a Francois Mitterrand, ha presentato il suo “Grande progetto alternativo per la Francia”, di fatto un programma elettorale per le presidenziali 2017, senza però per il momento annunciare la sua candidatura. Nel suo discorso Montebourg ha condannato un sistema politico diventato “una grande macchina di tradimenti”, ma non ha criticato apertamente il capo dello Stato, lasciando questo compito ai suoi sostenitori andati a sostenere la sua ascesa, scrive Le Parisien. “Voglio costruire un progetto alternativo per la Francia. Lancio un appello agli economisti, agli imprenditori e ai sindacalisti, ai cittadini impegnati e semplicemente ai francesi che desiderano pesare sul destino della nostra nazione e del nostro continente. Un’alternativa al pensiero unico che ha fuso destra e di sinistra, e creativo nella ricerca di nuove soluzioni”. Una vera e propria chiamata alle armi dei delusi della sinistra. Almeno per quelli che non vorranno scegliere ancora più a sinistra con Jean-Luc Mélenchon , che si è già candidato da tempo come nuovo presidente.
Quarda qui estratti del discorso di Montebourg ieri a monte Beuvray.
Tra i due socialisti, il confronto non è iniziato ieri. Già nel 2003, l’allora deputato di Saône-et-Loire, lancia il soprannome di “Flanby” (qualcosa di simile a “budino”) parlando di Hollande. Qualche anno dopo Montebourg era portavoce di Ségolène Royal nella corsa per le elezioni presidenziali del 2007, e in un’intervista ammise che: “Ségolène Royal ha un solo difetto: è la sua compagna (di Hollande, ndr)”. Una affronto con pesanti ripercussioni, che ha segnato divorzio politico e personale tra i due uomini.
Alla fine del 2011, con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2012, Montebourg si trovò a dove sostenere Hollande al secondo turno (lui corse per le primarie, ma arrivò solo terzo), ma fu un evidente sforzo “per spirito di partito”.
“Il presidente non sopporta la sua insolenza”, ha commentato uno dei consiglieri di Hollande parlando degli atteggiamenti di Montebourg. In politica, i due sono agli opposti. Il presidente preferisce la strategia, l’altro il confronto. “Hollande mente sempre, ecco perché è al 20% nei sondaggi” e ha scritto l’ex deputato di Saône-et-Loire, nel suo libro del settembre settembre 2014, in cui fa una critica sfrenata del capo dello Stato.