Bruxelles – Rivoluzione rimandata, almeno in parte. L’attesa proposta della Commissione europea a favore della portabilità dei contenuti online nell’Ue potrebbe essere molto meno ambiziosa di quanto sperato dai consumatori e forse anche dallo stesso vicepresidente Andrus Ansip. Secondo un documento riservato di 34 pagine pubblicato da Politico, la proposta di Bruxelles consentirà infatti diverse eccezioni per i contenuti audiovisivi. Ciò significa che servizi come Netflix o le pay-tv sportive saranno esclusi dalla “Schengen digitale” europea.
Il testo recita “lo scopo della proposta è allineato con quella della Direttiva 2006/123/EC sulla possibile estensione per assicurare il massimo di certezza legale a operatori e consumatori. Questo significa che servizi non economici di interesse generale, servizi di trasporti, servizi audiovisivi, attività di scommesse, servizi per la salute e alcuni servizi sociali sono esclusi dal raggio di questo regolamento”.
“Servizi audiovisivi, inclusi quelli il cui scopo principale è garantire l’accesso alla diffusione di eventi sportivi e che sono forniti sulla base di licenze territoriali, sono quindi esclusi dall’ambito di questo regolamento”, specifica poi il documento.
Entro la fine del mese dovrebbe essere svelato il contenuto definitivo della proposta della Commissione Ue. Nelle scorse settimane il vicepresidente per il Mercato unico digitale, Andrus Ansip, aveva denunciato l’ostruzionismo di alcuni Stati alla sua idea di abbattere qualsiasi limitazione alla portabilità dei contenuti per i quali si paga già un abbonamento nel proprio paese di residenza.