Bruxelles – In Europa, ancora troppi genitori devono rinunciare al lavoro per prendersi cura dei propri figli, non potendo contare su alcun servizio di accoglienza per l’infanzia professionale. È quanto emerge dai dati elaborati da Eurostat in occasione della giornata internazionale delle famiglie: nel 2014, nell’Ue i bambini con meno di tre anni erano 15 milioni e mezzo e la metà di loro è stata cresciuta esclusivamente dai propri genitori, mentre soltanto il 28% ha frequentato almeno parzialmente un asilo.
Ci sono comunque forti differenze da Paese a Paese. La percentuale più alta di bambini cresciuta esclusivamente dai genitori è in Bulgaria (73%), Lettonia (70%), Ungheria e Slovacchia (68%). La più bassa si registra invece in Paesi Bassi (23%), Portogallo (27%), Danimarca (30%) e Cipro (32). A livello europeo la media è di un bambino che non ha mai frequentato l’asilo ogni due, stessa percentuale registrata in Italia dove il 50% dei bambini è cresciuto esclusivamente dai genitori contro un 23% che ha frequentato l’asilo.
Una realtà che contrasta fortemente con il target fissato nel 2002 dal summit di Barcellona, secondo cui i Paesi Ue devono impegnarsi ad offrire un servizio di accoglienza e formazione ad almeno il 33% dei bambini con meno di 3 anni. Un target finora raggiunto soltanto da dieci Stati membri: la Danimarca, in cui la percentuale è abbondantemente superata (70%). Svezia (56%), Belgio e Lussemburgo (entrambi 49%), Paesi Bassi e Portogallo (45%), Francia (40%), Slovenia e Spagna (37%) e Finlandia (34%). In tutto nell’Ue, meno di un terzo dei bambini di meno di tre anni ha frequentato un asilo.