Bruxelles – L’esposizione alle sostanze cancerogene è la prima causa di morte sul lavoro in Europa. Il cromo e la silice cristallina respirabile, sono solo alcuni dei materiali più pericolosi che ogni anno fanno ammalare di cancro migliaia di lavoratori nell’Unione.
Per questo, la Commissione europea ha deciso di revisionare la direttiva del 2004 (37/EC) sugli agenti cancerogeni e mutageni. E oggi, 13 maggio, il commissario europeo per l’Occupazione Marianne Thyssen, ha presentato il nuovo piano d’azione per limitare l’esposizione a 13 sostanze pericolose, su cui gli scienziati hanno redatto centinaia di pagine per identificarne tutti i rischi. Altri agenti pericolosi saranno aggiunti alla lista che arriverà a contenerne una ventina entro la fine del 2016.
“Il cancro ha un enorme impatto sui lavoratori e sulle loro famiglie, sull’industria e sulla società”, ma “con questa proposta salveremo 100mila vite nei prossimi 50 anni”, ha detto la commissaria. Thyssen ha poi spiegato come il piano è stato elaborato con l’aiuto di scienziati, lavoratori, aziende e governi dei 28 Stati membri. Il primo settore interessato è quello delle costruzioni, dove la silice cristallina si diffonde nell’aria con le polveri sprigionate dal taglio di rocce e cristalli. Gli impiegati in questo settore rappresentano il 70% di tutti quelli che respirano la silice cancerogena.
Con il piano si definiranno i livelli massimi di esposizione alle sostanze pericolose e si implementerà l’assistenza legale per i lavoratori coinvolti in casi di malattie che potrebbero essere state causate proprio dal lavoro. E verranno ridefiniti anche i limiti OELs (cioè quelli dell’esposizione occupazionale) finora incompleti e diversi fra i vari Stati membri. Secondo l’esecutivo comunitario le nuove misure ridurranno i costi in termini di produttività dato che si eviterà di perdere il personale, tutelandolo fin dall’inizio. Anche i costi sulla sanità dei singoli Paesi si dovrebbero ridurre, insieme a quelli per le pensioni anticipate e dei compensi da pagare per le malattie causate dal lavoro.
Secondo i dati forniti dalla Commissione, il Paese con più lavoratori esposti al Cromio VI è la Germania (quasi 180mila), subito seguita dall’Italia con un totale di 140mila persone che vengono in contatto con la sostanza cancerogena. Mentre per la Silice cristallina respirabile, il primo posto è della Spagna con un milione e 400mila lavoratori esposti, seguita da Germania e Francia. L’Italia, in questo caso, è sesta con circa 300mila persone che vengono in contatto con l’agente mutageno.