Bruxelles – L’Ilva ritorna al centro delle indagini della Commissione europea. Bruxelles ha deciso di estendere i controlli sugli aiuti di Stato da 300 milioni accordati all’acciaieria di Taranto nel dicembre 2015. Si apre dunque un nuovo capitolo della vicenda dopo che lo scorso 20 gennaio, la stessa Commissione aveva avviato un’indagine sui 2 miliardi stanziati secondo Bruxelles come sostegno pubblico all’azienda dallo Stato italiano che poi, dopo una settimana, aveva approvato il decreto “salva Ilva”. L’indagine, ha puntualizzato la Commissione, non ostacolerà in alcun modo gli interventi previsti nello stabilimento per combattere l’inquinamento prodotto in anni di attività.
Un primo banco di prova impegnativo quello dell’Ilva per Carlo Calenda, il nuovo ministro per lo Sviluppo economico arrivato a Bruxelles per un incontro sulla crisi del settore dell’acciaio. “Lo sapevamo, era una decisione da tempo attesa. La cosa importante è che non influenzerà il processo di vendita”, ha commentato il ministro. Calenda ha poi ribadito come nel bando ci fosse scritto che i 300 milioni sarebbero “stati oggetto di un ritorno” perché dovevano servire come un’agevolazione alla procedura di cessione dell’acciaieria. Era previsto quindi che poi, in un secondo momento, i soldi venissero restituiti dall’acquirente. “Non ha peso, da nessun punto di vista – ha precisato Calenda – se non da quelle delle infrazioni, che certo è rilevante”.
La Commissione, in una nota, ha comunicato come intende procedere: “Si vaglierà in particolare se l’accesso agevolato al finanziamento accordato all’Ilva per ammodernare lo stabilimento di Taranto conferisca all’azienda un vantaggio indebito precluso ai concorrenti”. Margrethe Vestager, Commissaria alla politica della concorrenza, ha garantito che Bruxelles collaborerà con il governo italiano “per superare le attuali preoccupazioni”. “La migliore garanzia di un futuro sostenibile per la produzione siderurgica del tarantino è la cessione delle attività dell’Ilva a un acquirente che le metta in conformità con le norme ambientali e le sfrutti a scopi produttivi”, ha poi aggiunto la commissaria.
Immediata la reazione sulla vicenda del Movimento Cinque Stelle. L’eurodeputata Rosa D’Amato ha dichiarato che da tempo il M5s aveva denunciato “un nuovo aiutino di Renzi all’Ilva”. E ha poi aggiunto: “Dato che la Commissione Ue non sembra ricevere tempestive segnalazioni dal governo italiano sullo stato dell’Ilva, da eurodeputata mi permetto di segnalare che oltre all’emergenza ambientale, c’è anche un’emergenza sicurezza”.