Bruxelles – La giustizia europea diventa sempre più digitale. Mercoledì la Commissione Ue ha lanciato un nuovo motore di ricerca sul portale e-Justice che permette di avere accesso alla giurisprudenza di sette Stati membri, fra i quali però non figura l’Italia.
Dal 2010 il sito europeo permette a privati cittadini e professionisti di accedere alle procedure sia a livello Ue che nazionale. Il nuovo “Google” della giustizia nell’Unione, chiamato European Case Law Identifier (Ecli), permetterà ora di rendere queste operazioni più semplici dando accesso a circa 4 milioni di sentenze emesse dalla Corte di Giustizia Ue, dall’Ufficio europeo dei brevetti e da sette Stati membri; Francia, Spagna, Paesi bassi, Slovenia, Germania, Repubblica ceca e Finlandia.
Per i Paesi non coperti da Ecli, la ricerca online resterà ancora piuttosto macchinosa per il momento. Ad esempio, per cercare una sentenza della Corte suprema di uno Stato bisognerà ancora fornire una serie di coordinate molto specifiche, diverse a seconda della nazione.
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