Bruxelles – Una grande area nel cuore dell’Europa e delle Alpi. A comporla ci sono regioni di sette Paesi diversi, cinque europei (Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia) e due non (Liechtenstein e Svizzera). Si estende per 450mila chilometri quadrati e ci abitano 70 milioni di persone. Si chiama EUSALP ed è un territorio che parla la lingua della cooperazione internazionale e del futuro, dalla pianura alla montagna (qui la mappa).
Fra le regioni più importanti coinvolte nel progetto c’è la Lombardia che, a Bruxelles, l’11 maggio, ha organizzato insieme alla Confindustria lombarda il workshop “Industrial Modernisation: the Alpine Macroregion as a driver for the european industry of tomorrow” (Modernizzazione industriale: la macroregione alpina come guida per l’industria europea di domani), il primo alla presenza di Regioni e ospiti di tutta Europa e in particolare dei territori interessati. La Lombardia, in particolare, guida il Gruppo di Azione 1, su innovazione e ricerca. Nel corso dell’evento gli esperti europei di ricerca, crescita smart e tecnologia si sono confrontati in una tavola rotonda moderata dal direttore di Eunews Lorenzo Robustelli.
A dare un decisivo supporto a EUSALP c’è anche Vanguard Initiative, diretta da Wim De Kinderen. Vanguard, però, si estende oltre i confini della macroregione alpina fino a comprendere 30 regioni in tutta Europa, “perché c’è bisogno di tutti per poter collaborare”. Per farne parte bisogna “essere ambiziosi” e avere idee innovative, come ad esempio realizzare prodotti ad alta prestazione dalle stampanti 3D o investire nella manifattura sostenibile, come già fanno la Lombardia e la Catalogna. “Il progetto – ha spiegato l’ambasciatore Giobanni Pugliese, vice rappresentante italiano presso l’Unione aprendo l’evento – è ritenuto essenziale dal governo italiano”.
Dal lancio di EUSALP, a gennaio 2016, sono passati pochi mesi, ma le idee da sviluppare sono già tante. Lo spirito che anima tutti i partecipanti è quello della cooperazione. E della strategia dei “tre no”: niente nuovi fondi europei, niente nuovi regolamenti né legislazioni. “Dobbiamo adottare strategie più moderne per rispondere a un mondo che ormai ha un’economia globale. Per questo le regioni devono dialogare fra di loro, perché hanno un ruolo chiave in molti settori, con l’obiettivo di rafforzare la crescita e creare nuovo lavoro”, ha ricordato Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia con delega alle relazioni internazionali.
“Nella Silicon Valley, in California, c’è un venture capitalist che investe solo nei posti che può andare a vedere con un viaggio di massimo ventiquattr’ore. È una prova che la vicinanza geografica sta diventando un fattore chiave e la macroregione alpina rappresenta una grande opportunità in questo senso per l’Europa. Ma servono impegno e coordinazione”, ha ribadito Giorgio Clarotti che da anni promuove la cooperazione di programmi di ricerca della Commissione Europea. Per lui realizzare progetti senza avere grandi fondi a disposizione non è impossibile, basta unire le ricerche (e i soldi) di più Paesi che stanno lavorando sulla stessa materia. Che questa riguardi le cure per le malattie rare in Europa o la lotta al batterio del sushi campylobacter, non fa differenza: “Sono esempi di come fare nuove cose senza spendere nuovi soldi”.
“La tecnologia si sviluppa ad una velocità che prima non avevamo mai visto, e noi dobbiamo riuscire a mantenere questo ritmo. La strategia della macroregione è uno strumento in questo senso”, ha affermato Giancarlo Caratti di Lanzacco, del Joint Research Center di Ispra.
Parlare di innovazione per EUSALP significa parlare di nuovi posti di lavoro. Se le regioni coinvolte, dalla francese Auvergne-Rhone-Alpes alla tedesca Baden Wurttemberg, svilupperanno turismo, politiche sostenibili ed ecosolidali si creeranno anche nuovi impieghi. E se i governi appoggeranno questo piano, il processo sarà ancora più veloce. E la macroregione al centro esatto d’Europa avrà imparato ad ascoltare le sue molte voci.