La grande minaccia
Grexit? Brexit? No. Secondo Jill Treanor sul Guardian, la vera minaccia per l’Europa è il settore bancario italiano. L’Italia ha creato il concetto di banca – nonché la parola – ma il suo sistema bancario è attualmente pieno di problemi: per l’esattezza, 360 miliardi di euro di problemi, e Matteo Renzi si è ispirato alla mitologia greca per trovare qualcosa che riuscisse a sostenere questa enormità, creando il Fondo Atlante. Basterà?
La sovranità digitale europea
Vivianne Reding, attualmente Europarlamentare ed ex Vice-Presidente della Commissione Europea, in una lettera pubblicata su Libération incoraggia la rapida istituzione di norme comuni che regolino le nuove tecnologie ed il loro utilizzo a livello continentale e non di singoli stati membri, per guadagnare competitività ed affermare la leadership a livello digitale.
Combattere la propaganda jihadista online
Secondo Le Monde, il governo francese si sta progressivamente rivolgendo al settore privato per cercare sostegno nella lotta contro la propaganda jihadista online: responsabilizzare i giganti del web nonché i social network secondo Valls e Cazeneuve porterebbe allo sviluppo di una cooperazione fra sviluppatori ed esperti di marketing e coloro che producono la contro-propaganda atta a sconfiggere il jihadismo online. Isis, you’ve got mail.
Parliamo di istruzione?
Nel dibattito elettorale spagnolo ciò che pare mancare, come sottolinea Alfredo Pérez Rubacalba su El País, è un discorso serio relativo all’istruzione. La crisi socioeconomica, territoriale e politica che paralizza la Spagna riuscirà (forse) a smuovere le acque e alle prossime elezioni si riuscirà ad avere un governo: uno dei primi scogli che esso dovrà affrontare sarà il superamento della Ley Wert sul sistema dell’istruzione. Ma i partiti ne parlano in campagna elettorale? Per niente, o non abbastanza. If you think education is expensive…
Ritratto di Boris Johnson
Sul NYT, Tanya Gold fa un ritratto piuttosto impietoso ma preciso dell’ex sindaco di Londra, per il quale il sostegno alla Brexit non è dettato da una profonda convinzione dell’opportunità di uscire per il Regno Unito, quanto piuttosto da un calcolo politico. Johnson vuole essere il prossimo segretario dei Tory e per farlo punta sulla fetta di conservatori che si sentono limitati da Bruxelles. Good luck with that, Boris.
Le prime pagine di oggi