Bruxelles – Le dichiarazioni del presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, secondo cui Ankara non modificherà la propria legge antiterrorismo non fanno cambiare idea alla Commissione europea sull’idea di concedere al Paese la liberalizzazione dei visti con l’Europa. “Abbiamo un accordo, abbiamo la parola del governo turco e continueremo a lavorare”, assicura oggi il portavoce dell’esecutivo comunitario Alexander Winterstein. Eppure la modifica della legge antiterrorismo turca rientra nei 72 criteri a cui Ankara dovrebbe sottostare per ottenere il via libera del regime di esenzione.
“L’Ue chiede alla Turchia di cambiare le sue leggi anti-terrorismo per ottenere l’esenzione dai visti ma permette che i terroristi” del Pkk curdo “montino le loro tende accanto al Parlamento europeo”, ha attaccato Erdogan, concludendo: “Noi andiamo per la nostra strada, voi per la vostra”. Dichiarazioni che rischiano di complicare ancora il dialogo con Bruxelles dopo le dimissioni del premier, Ahmet Davutoglu, che ha condotto le trattative per la conclusione dell’accordo Ue-Turchia per fermare i flussi migratori attraverso l’Egeo.
Bruxelles e Ankara hanno per il momento deciso di rimandare un incontro di alto livello in programma questa settimana su diversi temi, inclusa la liberalizzazione dei visti. L’incontro “è stato ri-programmato per più avanti, la data è ancora da concordare”, spiega la portavoce Ue per gli Affari esteri, Maja Kocijancic, specificando che “non è il primo incontro di questo tipo” e che “la decisione di postporre l’incontro è stata presa congiuntamente”.
Rimangono però intanto anche le resistenze del Parlamento europeo che pare sempre più fermo nell’intenzione di non portare nemmeno in Aula il tema della liberalizzazione dei visti con la Turchia, fino a che il Paese non avrà soddisfatto tutti i requisiti necessari. L’Ue, hanno ribadito da Strasburgo gli eurodeputati della commissione Libertà civili, deve assicurarsi che tutti i criteri siano soddisfatti prima di garantire ai cittadini turchi il libero accesso all’area Schengen.