Bruxelles – “Se Donald Trump diventa Presidente, io non potrò più andare negli Usa per via della mia fede. E ciò significa che non potrò confrontarmi con i sindaci americani e scambiare idee con loro”. È questa la dichiarazione del nuovo sindaco musulmano di Londra, Sadiq Khan, che ha innescato la polemica a distanza con il candidato repubblicano alle presidenziali americane Donald Trump.
L’attacco di Khan a “The Donald” è arrivato durante un’intervista rilasciata dal neoeletto sindaco della City al Times, l’8 maggio, ad appena un giorno dalla vittoria delle elezioni. Il magnate di New York, dopo gli attentati del 13 novembre dell’Isis a Parigi, ha fatto del divieto d’ingresso per i musulmani negli Usa uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale. Ma Khan non ci sta e ha già detto che è nelle sue intenzioni incontrare il sindaco di New York, Bill De Blasio, e quello di Chicago, Rahm Emanuel, prima delle elezioni americane (si vota l’8 novembre), cioè prima che Trump possa essere eletto Presidente.
La risposta di “The Donald” non si è fatta attendere. “Ci saranno sempre delle eccezioni”, ha detto – un po’ a sorpresa ma dimostrando un minimo di realismo – al New York Times, lasciando intendere che per il primo cittadino di Londra i confini degli Usa rimarranno aperti. E ha poi aggiunto: “Se Khan lavorerà bene, sarà magnifico”. Ma la timida apertura del repubblicano non è servita a far ricredere il sindaco che ha ribadito: “Trump ha a una visione ignorante dell’Islam e le sue parole renderanno più insicuri sia gli Usa che la Gran Bretagna”. Per Khan non ci devono essere differenze fra i musulmani, tutti devono poter essere accolti in America. “Questo non riguarda me, ma i miei amici, la mia famiglia e chiunque abbia radici simili alle mie, in qualsiasi parte del mondo”, ha precisato.