Bruxelles – Prima dei primi. Prima di tutti, prima di tutto. Semplicemente Sparta. Il calcio, o se si preferisce voetbal. La prima squadra di Rotterdam e dei Paesi Bassi è tornata in Eredivisie, la massima serie calcistica, dopo sei anni di assenza. Il club torna dove è (quasi) sempre stato fin dal momento della sua nascita, il 1888. E’ il calcio orange che si riappropria della propria storia. Vincitori della Eerste divisie, la serie B olandese, “i gladiatori bianco-rossi” si sono aggiudicati il ritorno diretto in serie A evitando i rischi degli spareggi. Un’impresa, la prima nel suo genere. Quello di campioni di Eerste divisie era un titolo che mancava nella bacheca societaria mai più aggiornata da mezzo secolo a questa parte. Si è messo via un trofeo in più, e si è tornati di nuovo nell’olimpo del calcio, il luogo che compete ai maestri del pallone.
Prima dei vari Kruyff, Van Basten, Bergkamp, prima del mito Feyenoord e del grande Ajax, prima di tutto questo c’è stato Sparta. Fin dopo la metà dello scorso secolo le certezze calcistiche erano poche, e le vie del pallone conducevano ad Amsterdam, certo, ma pure al centro di Rotterdam. Poi la scena calcistica è divenuta appannaggio di altri. Si chiuse la gloriosa era Sparta, se ne aprì una che vedeva altri quartieri di Rotterdam protagonisti. Oggi, con sei scudetti e tre coppe nazionali, lo Sparta Rotterdam è tra le formazioni più titolate del regno, anche se le ultime glorie risalgono al 1966, anno dell’ultima vittoria. Allora lo Sparta aveva uno scudetto in più degli odiati rivali cittadini del Feyenoord e due in più del Psv, lontana parente della corazzata che sarebbe divenuta a partire dagli anni Ottanta.
Il mito Sparta è forse il solo a poter competere con quello dell’Ajax, e non potrebbe essere diversamente. I primi introdussero il calcio a livello nazionale, i secondi lo seppero sviluppare. Ma questo lo possono dire solo gli olandesi e quanti conoscono un pizzico di storia del football praticato nella terra dei mulini e dei tulipani. Perchè a differenza dei lancieri di Amsterdam e delle altre compagini vittoriose in Europa (Feyenoord e Psv, appunto), lo Sparta Rotterdam non ha mai saputo ritagliarsi uno spazio a livello continentale. Poche e sporadiche le partecipazioni alle coppe europee, con eliminazione quasi sempre immediata. Primo o secondo turno, tanto duravano le avventure internazionali per la sponda di Rotterdam di fede spartiana. Ma che cos’hanno in comune Louis Van Gaal, allenatore vincitore di coppa Campioni e coppa intercontinentale con l’Ajax, Dick Advocaat, allenatore vincitore della coppa Eufa con lo Zenit San Pietroburgo, e Kevin Strootman, il centrocampista attualmente in forza alla Roma? Lo Sparta Rotterdam. In momenti diversi tutti hanno vestito la maglia della più antica società olandese. Anche i vincenti Sander Westerveld e Winston Bogarde, per citare altri due nomi, sono passati per Het Kasteel, lo stadio che dal 1916 ospita le partita casalinghe dello Sparta, che tornerà a produrre calcio e calciatori come sempre ha fatto.
Dalla prossima stagione si torna dunque in Eredivisie e alle vecchie tradizioni, a cominciare dal derby di Rotterdam. I grandi di una volta – lo Sparta – contro i grandi di oggi – il Feyenoord. Una rivalità dove alle vittorie di sport si sommano quelle “di classe”. Lo Sparta degli aristocratici superato dal Feyenoord di tradizioni operaie, “club del popolo” non a caso. E poi l’altro derby cittadino con l’Excelsior: c’è una rivincita da riprendersi, quella degli spareggi salvezza del 2010, che condannarono lo Sparta alla serie B. Il cammino dello Sparta è tracciato: salvezza, rivalsa sui cugini dell’Excelsior e vittoria contro De club van het volk. La rinascita dei gladiatori bianco-rossi passa da qui.