dal nostro inviato
Strasburgo – Il gasdotto Nord Stream 2 “altererà il panorama del mercato del gas europeo”, e per questo “dovremo analizzare attentamente il suo impatto rispetto alle nostre priorità in termini di sicurezza e diversificazione degli approvvigionamenti e della creazione di un forte mercato europeo”. Parlando in Aula a Strasburgo sul progetto di raddoppio dell’attuale collegamento tra la Russia e la Germania settentrionale, sotto il Mar Baltico, il commissario al Clima e l’energia, Miguel Arias Cañete, ha affermato che la Commissione sta analizzando l’impatto del progetto sul mercato per “assicurarci che nessun operatore possa utilizzare la sua posizione dominante a discapito dei consumatori”.
Per il commissario il progetto “non ci darà accesso a nuovi fornitori ma aumenterà solo la capacità di esportazione della Russia”. Inoltre “potrebbe ridurre le rotte di accesso” del gas verso l’Europa portando a “l’abbandono di quella quella ucraina e mettendo in pericolo anche quella sempre verso la Germania ma attraverso la Polonia”. Parlando della legalità del progetto Cañete ha sottolineato che il diritto dell’Unione deve essere applicato a tutti gli aspetti di Nord Stream 2 e che “tutti i progetti devono essere allineati alle politiche dell’Unione dell’energia” e “non solo alle leggi russe”.
Parlando in Aula per il gruppo S&D l’eurodeputato del Pd, Flavio Zanonato, ha affermato che il progetto del raddoppio di Nord Stream “rappresenta un passo indietro rispetto all’ambizione di un miglior coordinamento delle politiche energetiche tracciate dalla Commissione nella sua comunicazione su futuro dell’Unione energia”, e lo fa aumentando “la dipendenza energetica dal gigante russo Gazprom”, e creando “condizione per una posizione dominante”. Non solo, ha sottolineato Zanonato, “al momento non è necessario visto che Nord Stream uno lavora al di sotto delle proprie capacità”.
“Abbiamo voluto l’Unione energetica per non essere sempre più dipendenti dalla Russia e da Putin e quindi Nord stream 2 come si colloca in questa ottica?”, si è chiesto a nome del gruppo dei liberali Alde Morten Helveg Petersen secondo cui questo progetto “non ha prospettive positive se non per Putin”.