dal nostro inviato
Strasburgo – L’Accordo tra tra Podemos e Izquierda Unida in vista delle elezioni del 26 giugno prossimo in Spagna è “ l’unico modo per proteggere la nostra gente, il nostro popolo, le classi popolari”, con un’alleanza di “enorme importanza”, nata “per cambiare la nostra società”, e pensata “per la gente che soffre per colpa della crisi, della disoccupazione, della miseria e delle disuguaglianze”. Il leader di IU Alberto Garzón è venuto al Parlamento europeo per incontrare gli eurodeputato della formazione di estrema sinistra spagnola, “in un incontro che era stato fissato già prima dell’accordo con Pablo Iglesias” precisa, ma che è servito a spiegare le ragioni di questa proposta di unità elettorale.
“È un momento storico”, esulta Garzón che si dice convinto che insieme “possiamo fare in modo che il Ppe non governi il nostro Paese con Ciudadanos”. “Non rinunceremo ai nostri valori e ai nostri principi, al nostro carattere repubblicano e anti-capitalista” assicura Garzón il cui obiettivo è invece “creare un’intersezione programmatica, uno spazio comune diviso con Podemos che ci permetta di semplificare il nostro messaggio e il programma in una serie di punti”, fermo restando che se ci dovessero poi essere dissensi “ognuno voterà in maniera autonoma”.
Alle legislative del 20 dicembre scorso Podemos, con cinque milioni di voti, aveva portato in Parlamento 69 deputati mentre IU, con poco meno di un milione di suffragi, a causa della legge elettorale spagnola che penalizza i piccoli partiti, aveva ottenuto solo due seggi. Ma ora le cose potrebbero cambiare. Secondo Garzón l’unione tra Podemos e Izquierda Unida “non significherà la somma dei nostri risultati elettorali, ma punterà a moltiplicarli: il 45% dell’elettorato del Partito socialista è pronto a votare per noi” e anche tanti astensionisti “potrebbero trovare in noi un motivo per tornare alle urne”.
E il partito socialista seppur non nella campagna elettorale potrebbe essere un futuro alleato se dalle elezioni del 26 giugno dovesse uscire di nuovo un Parlamento senza una chiara maggioranza uscita dalle urne. “Se non avremo la maggioranza assoluta potremo dover tendere la mano al Pse”, che è “un potenziale futuro alleato”, visto che ha “una base di sinistra” e con cui “si potrebbero trovare punti di accordo”. Ma al momento, assicura Garzón, “non pensiamo ai socialisti”. La campagna elettorale è solo all’inizio.