Bruxelles – Anche quest’anno, fra i cento atenei universitari più prestigiosi del mondo, non c’è spazio per quelli italiani. A dirlo è il Times Higher Education che, a inizio maggio, ha pubblicato la classifica “World Reputation Rankings” del 2016. L’istituto ha messo a confronto le università di 133 Paesi basandosi sulle risposte circa l’eccellenza nella ricerca e nell’insegnamento fornite da selezionati panel, divisi per discipline, formati da accademici, con un provato curriculum di pubblicazioni alle spalle. Quello che è emerso non sorprende: come succede da anni ormai, a nominare la classifica sono le università statunitensi, mentre quelle italiane rimangono escluse.
Negli Usa conferma la sua eccellenza l’università di Harvard che è al primo posto, seguita dal MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston e da Stanford University. Le europee, invece, entrano in classifica a partire dal quarto e quinto posto con le inglesi Cambridge e Oxford. A chiudere l’elenco dei migliori dieci atenei ci sono solo università americane, tutte conosciutissime e da anni in testa alle classifiche. Così Berkeley, Princeton, Yale e Columbia si confermano fra le più ambite dagli studenti di tutto il mondo.
Gli Usa battono l’Europa. Su cento atenei, 43 si trovano lì, mentre solo 31 in Europa. Nel vecchio continente il primato va alla Gran Bretagna, con dieci atenei in classifica. La Germania è seconda con cinque università scelte dal Times come luoghi di grande prestigio. Berlino però, supera di poco Olanda e Francia che contano cinque università ognuna nel famoso elenco, tra cui le migliori sono rispettivamente quella di Delft e la Pierre et Marie Curie di Parigi. In classifica si inseriscono anche la Svezia, con gli atenei di Karolinska e Lund, la Svizzera, con quelli di Zurigo e Losanna e il Belgio, con l’università di Liegi.
Secondo il Times però, i nuovi protagonisti del sistema universitario mondiale sono gli atenei asiatici. Su cento, 18 delle più prestigiose scuole si trovano o in Giappone, dove la prima è la University of Tokyo (dodicesima totale) o in Cina, dove la più esclusiva è la Tsinghua University di Pechino (diciottesima). Oltre a Cina e Giappone, fuori dai confini americani ed europei, si sono fatti notare anche la Russia, con due atenei a Mosca e uno a San Pietroburgo, e il Brasile che chiude la classifica con l’università di San Paolo. Calano invece i numeri del prestigio canadese e australiano rispetto all’anno precedente. I due Paesi si aggiudicano solo tre atenei a testa nell’elenco e nessuno è nei primi venti nomi della graduatoria.