Bruxelles – Nella notte il Parlamento greco ha approvato (di un soffio) un difficile e contestato pacchetto di misure di austerità che prevede tagli alle pensioni, aumento dei contributi previdenziali e delle imposte. Mentre il Parlamento era al lavoro a piazza Syntagma infuriava la protesta, con lancio di bottiglie incendiarie, ma per fortuna gli scontri non hanno causato vittime.
Il premier Alexis Tsipras è riuscito a trovare tutti i 153 voti sui quali può contare (i deputati di Syriza, la Coalizione dei greci indipendenti e Anel. L’opposizione ha votato compatta contro) sui 300 in totale per approvare una serie di misure che valgono 5,4 miliardi di euro e che il governo di Atene spera possano sbloccare la difficile trattativa con i creditori, che, Fondo monetario internazionale in testa, in realtà chiedevano misure ancora più severe, che prevedano tagli automatici nel caso i conti non dovessero tornare. Il Fondo Monetario chiede che il Parlamento greco approvi un elenco dettagliato di nuovi tagli da 3,6 miliardi da attivare qualora non si raggiungesse l’obiettivo di un avanzo primario del 3,5% nel 2018.
“Stiamo facendo di tutto per rimettere in piedi il paese – ha detto Tsipras parlando ai deputati – il 90% degli assegni previdenziali non sarà toccato. Abbiamo spostato il peso della crisi dalle spalle dei disoccupati e degli anziani a quelle di chi può permettersi di pagare un po’ di più e investiremo i futuri surplus di bilancio per alleviare la crisi umanitaria”. Kyriakos Mitsotakis, leader dell’opposizione di Nea Demokratia, ha attaccato il premier accusando di mentire sulla reale efficacia delle misure ed ha chiesto ancora una volta le elezioni anticipate.
Il voto del Parlamento di Atene sarà oggi all’esame di una riunione straordinaria dell’Eurogruppo che valuterà “i progressi” fatti da Atene per una prima revisione dell’accordo di salvataggio. Probabilmente alla Grecia saranno chieste nuove misure preventive di austerità, ma secondo gli osservatori questa riunione non sarà conclusiva, ne serviranno altre “nelle prossime settimane” prima di chiudere la revisione.
Il pacchetto di tagli approvato prevede un aumento delle tasse dirette e indirette per un totale di 3,6 miliardi: l’Iva passa dal 23 per cento al 24 per cento, il reddito minimo esente da imposte scende a 9.091 euro. Aumenteranno anche gli scaglioni di aliquote Irpef e ai redditi più alti verrà aumentata la tassa di solidarietà e si interverrà anche sui giochi come le lotterie. L’intervento sulle pensioni non tocca le minime ma taglia gli “assegni supplementari”, con risparmi pari di 1,8 miliardi. L’Eurogruppo ora dovrà decidere se dare via libera alla nuova tranche di aiuti da 5 miliardi dei quali la Grecia ha assoluto bisogno per pagare i 3,5 miliardi di debiti in scadenza a luglio ed evitare il default.