Bruxelles – Una morte su cinque, in Europa, è causata da infarto o da ictus. Lo rivela uno studio Eurostat che ha preso in esame i dati del 2013. In quell’anno, negli Stai membri, gli arresti cardiaci e gli ictus hanno colpito oltre un milione di persone. Ma una nota positiva c’è: rispetto al 2000, gli attacchi che si rivelano fatali sono in diminuzione.
Lo studio ha tenuto in considerazione anche le diverse fasce d’età ed è arrivato a stabilire che la più colpita è quella degli over 69. Il Paese in cui ci sono stati più morti per infarto è la Lituania subito seguita dalla Lettonia e dalla Slovacchia. L’Italia, almeno nel 2013, è stata sotto la media europa (del 14%), con poco più del 10% di morti per arresto cardiaco. La Bulgaria, invece, apre la fila dei Paesi con il maggior numero di decessi causati da ictus e precede Romania e Lettonia. L’Italia è undicesima, poco sopra la media europea del 7%.
In entrambe le classifiche è la Francia il Paese dove infarti e ictus colpiscono di meno. Anche Portogallo, Olanda, Danimarca e Belgio sono fra gli Stati considerati più sani da questo punto di vista. Buone notizie per l’Estonia che, rispetto al 2000, ha registrato il più significativo calo di morti per arresto cardiaco. Bene anche Danimarca e Regno Unito.
Il Portogallo è la nazione che ha ridotto maggiormente (dell’8%) i decessi per ictus, subito seguito da Estonia e Repubblica Ceca. In Italia la diminuzione è stata più lenta e con numeri meno significativi: -1% di morti per arresto cardiaco e -2% per ictus.