Bruxelles – L’Unione europea si fa promotrice dei diritti delle persone con disabilità, lavorando all’espansione dell’accessibilità dei siti web e delle applicazioni degli enti pubblici. Le prime norme a livello dell’Unione europea in questo settore sono state concordate in questi giorni dai negoziatori del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione. Essendo internet lo strumento principale per ottenere e fornire informazioni e servizi, “è inammissibile che milioni di cittadini europei si sentano esclusi dalla società digitale. L’accordo appena concluso farà sì che tutti abbiano le stesse opportunità di godere dei vantaggi offerti da Internet e dalle applicazioni mobili, di partecipare più ampiamente alla società e di condurre una vita più autonoma”, ha dichiarato Günther H. Oettinger, commissario europeo per l’Economia e società digitale.
I beneficiari della decisione sono soprattutto i non vedenti, non udenti e le persone con disabilità funzionali, per far sì che possano sfruttare pienamente i vantaggi connessi al mercato unico digitale. Il testo concordato si riferisce ai siti web e alle applicazioni mobili degli enti pubblici (come pubblica amministrazione, tribunali, forze di polizia, ospedali pubblici, l’università…), con un numero limitato di eccezioni. La direttiva specifica una serie di norme volte a rendere internet più accessibile, come l’obbligo di corredare le immagini di un testo o di rendere i siti consultabili anche senza mouse. E’ previsto un monitoraggio costante da parte degli Stati membri, le cui relazioni sui progressi nell’accessibilità dovranno essere trasmesse alla Commissione e poi rese pubbliche. Questa direttiva si aggiunge all’Atto europeo sull’accessibilità proposto nel dicembre 2015, all’interno del quadro rappresentato dalla strategia europea sulla disabilità 2010-2020 che si prefissa l’obiettivo di “garantire ai disabili l’accessibilità dei beni, dei servizi, tra cui i servizi pubblici, e dei dispositivi di assistenza”.
Le persone affette da disabilità nell’Ue sono circa 80 milioni e l’invecchiamento della popolazione europea porterà la cifra a 120 milioni entro il 2020. Sviluppare un approccio comune per garantire l’accessibilità alla rete è un presupposto fondamentale per una società digitale inclusiva. Il prossimo passo prevede l’approvazione formale del Parlamento europeo e del Consiglio. Una volta che la direttiva sarà entrata in vigore, gli Stati membri avranno 21 mesi per recepirne il testo nella legislazione nazionale.