Bruxelles – La direttiva europea sui prodotti del tabacco è legittima. Lo stabilisce la Corte di giustizia dell’Unione europea respingendo i ricorsi della Polonia, sostenuta dalla Romania, e del Tribunale amministrativo di secondo grado dell’Inghilterra e del Galles. In particolare i giudici europei hanno difeso il divieto di vendita per le sigarette aromatizzate – le più diffuse sono quelle al mentolo – che scatterà a partire dal 20 maggio 2020, la standardizzazione dei pacchetti e la regolamentazione speciale per le sigarette elettroniche.
Riguardo al tabacco aromatizzato, la Corte ritiene che abbia caratteristiche tali da rendere i prodotti più appetibili per i consumatori, e dunque sia un incentivo all’iniziazione al fumo. Imporre un divieto va dunque in direzione di disincentivare il tabagismo e quindi di tutelare la salute dei cittadini.
Anche sul confezionamento vale lo stesso principio della tutela della salute, per tanto le disposizioni che riguardano gli imballaggi – spariranno le confezioni da dieci sigarette e su ogni pacchetto devono comparire messaggi e immagini dissuasivi che coprano almeno il 65% della superficie, tanto sul fronte quanto sul retro – sono adeguate perché scoraggiano il consumo.
Infine, aver previsto una regolamentazione specifica per le sigarette elettroniche non comporta una disparità di trattamento. Secondo la Corte, i prodotti elettronici hanno caratteristiche obbiettivamente diverse dalle tradizionali sigarette. La normativa impone a fabbricanti e importatori di notificare alle autorità nazionali eventuali prodotti da immettere sul mercato, di indicare specifiche avvertenze, di allegare un foglietto informativo, di non fare pubblicità né sponsorizzare eventi, e fissa un limite massimo di nicotina pari a 20 mg/ml. Per i giudici europei, la direttiva “consente agli Stati membri di impedire che le norme di conformità siano eluse”.