Bruxelles – David Cameron ha ceduto alle pressioni e, alla fine, ha annunciato che l’Inghilterra accoglierà un numero imprecisato di minori siriani arrivati in Grecia, Italia o Francia prima del 20 marzo. La decisione è arrivata dopo settimane di discussioni interne al Regno Unito sulla questione.
Il 25 aprile scorso la Camera bassa britannica aveva respinto un emendamento, proposto dalla Camera dei Lord, che avrebbe consentito a Londra di accogliere 3.000 bambini siriani. L’iniziativa era stata bocciata con 294 “no” contro 276 “sì”. Una differenza minima, che però aveva aperto la polemica. “La battaglia andrà avanti”, avevano tuonato dal Labour Party, da cui era partita la proposta. A formularla era stato Lord Dubs, a sua volta immigrato in Inghilterra dalla Repubblica Ceca quando era ancora un ragazzo. Ma per la maggioranza di governo, accogliere i bimbi sarebbe stato un incentivo per altri migranti e si sarebbe rischiato l’effetto di una nuova ondata. E allora l’idea era stata bocciata.
Ora è arrivato il dietrofront, anche se il numero di minori che verranno accolti rimane un’incognita. Tutto dipende dalle autorità locali e dalla loro disponibilità e capacità di accoglienza. Il Ministro dell’immigrazione James Brokenshire ha assicurato che il governo parlerà con gli interessati “per vedere cosa si può fare”. Cameron ha poi sottolineato anche che “questa decisione si aggiunge alla orgogliosa tradizione britannica di offrire aiuto in tempi di grande crisi”.
La Gran Bretagna ha imposto però una condizione: non accoglierà più altri bambini arrivati in Europa come profughi dopo il 20 marzo. Questo sarebbe interpretato come un segnale di tolleranza da parte di altri migranti ha detto Cameron, che ha poi ribadito come anche altri Paesi europei potrebbero essere dei luoghi sicuri per i minori siriani.