Bruxelles – L’Europa “è fondata sull’idea del dialogo sociale”, ma “nel nostro Paese è un tema scomparso dall’orizzonte mentre è essenziale se si vuole costruire un’uscita positiva dalla crisi”. La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, è venuta al Parlamento europeo, su invito dell’eurodeputato Pd Antonio Panzeri, per presentare la Carta dei diritti universali del lavoro, una raccolta di norme destinate a tutto il mondo del lavoro, subordinato e autonomo, che i sindacati vogliono far diventare una legge d’iniziativa popolare. “Non è uno strumento usuale per le organizzazioni sindacali”, riconosce Camusso, “ma la nostra valutazione è stata che bisogna costruire anche nuove possibilità di azioni autonome del sindacato, per far fronte al rifiuto nel nostro Paese di luoghi di confronto, contrattazione e dialogo sociale”.
“L’ideologia liberista, portata avanti anche durante la crisi, ha determinato che la diffusione del dumping tra le diverse condizioni di lavoro e ha scatenato una guerra tra poveri”, con “pochi che si arricchiscono e molti che combattono tra loro per avere condizione dignitosa”, ha ammonito Camusso. Per questo secondo la segretaria generale serve un nuovo statuto dei lavoratori, per “ricostruire un elemento di solidarietà sui diritti”, indipendentemente dal contratto che si ha, sia esso a tempo indeterminato, determinato o autonomo. Questo però non deve voler dire guardare solo al passato. “C’è il rischio, quando si esce da una stagione di difesa, di immaginare che tornare a come stavano le cose prima sia soluzione”, mentre invece “riprodurre il passato non ci serve e non ci permette di affrontare ciò che nel frattempo è cambiato”, e questo “non significa che i diritti invecchiano e si possano cancellare ma che il cambiamento porta ulteriori diritti”.
“Bisogna superare questo ordo-liberismo, questo mercatismo che ha sconvolto la comunità europea, intesa come comunitas, e il sistema dei diritti dei lavoratori creando sacche di misera e alimentando allo steso tempo le forze antieuropee e della destra lepenista o leghista”, ha dichiarato il presidente del gruppo dei Socialisti & Democratici Gianni Pittella, secondo cui “la battaglia per un’Europa sociale deve essere la priorità di questa legislatura”.
L’austerità voluta dall’Europa ha significato “ridurre la spesa pubblica a partire dalle spese sociali, e a ridurre le spese delle imprese riducendo il costo del lavoro”, e per farlo “si deve smantellare la contrattazione collettiva e le diverse tipologie del mercato del lavoro”, ha affermato Luca Visentini, segretario generale della Confederazione europea dei Sindacati (Etuc-Ces). Per Visentini “senza contrattazione collettiva il sindacato non esiste” soprattutto oggi quando “i diritti attaccati sono proprio lo sciopero e contrattazione collettiva”, un “disegno che viene portato avanti da anni e su cui dobbiamo riflettere per mettere in campo una strategia di rilancio del ruolo del sindacato”.