Roma – “Ciò che abbiamo visto dall’altro lato del Brennero”, al confine italo-austriaco, “è assimilabile a un puro esercizio di propaganda”. Gli annunci sulla reintroduzione di controlli alla frontiera “sono poco più di una provocazione che attiene al dibattito da campagna elettorale in corso” per le presidenziali in Austria. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, derubrica la questione della barriera anti-migranti che Vienna è pronta a realizzare al valico del Brennero.
Durante il question time nell’Aula di Montecitorio, il capo dell’esecutivo rinnova comunque la sua condanna dell’iniziativa austriaca, “un’operazione pericolosa perché si gioca con la paura”, e il rischio è “di rendere più forti coloro che sono più bravi ad agitare i fantasmi e gli spettri del passato”.
L’inquilino di palazzo Chigi ha ricordato che la questione è stata “sottoposta alle istituzioni europee”, dalle quali il governo si attende “una reazione adeguata” nel caso in cui l’Austria dovesse intraprendere “passi concreti” in violazione dell’accordo di Schengen.
Poi, “siccome il tempo della propaganda non è infinito, ci auguriamo che l’Austria e gli altri governi europei accettino la proposta italiana del ‘migration compact’”, ha aggiunto il premier, rinnovando i ringraziamenti al presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, che “ha rilanciato la nostra proposta con un gesto dal grande significato politico”.
Le evoluzioni del dossier immigrazione – oggi la Commissione ha presentato le proprie proposte per modificare il regolamento di Dublino sul diritto di asilo – saranno certamente tra i temi di cui il premier discuterà nella giornata di domani fitta di appuntamenti europei. Alle 14,00 riceverà la visita del cancelliere tedesco, Angela Merkel, poi sarà la volta del presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, insieme con quello dell’Europarlamento, Martin Schulz. Con loro e con il presidente del Coinsiglio europeo, Donald Tusk, parteciperà all’incontro in programma ai Musei Capitolini sullo stato dell’Unione europea. Impegni che proseguiranno anche venerdi, con il bilaterale con Tusk prima di andare in vaticano per l’assegnazione del premio Carlo Magno a Papa Francesco.
Tornando al question time, Renzi è intervenuto sul tema delle sanzioni dell’Ue contro la Russia. Ha ricordato che si tratta di “sanzioni reciproche”, indicando che “nascono dal desiderio di arrivare alla concretizzazione dell’accordo di Minsk”. In quel quadro, “l’Ucraina deve fare passi avanti, lo diciamo con forza, sul tema della democrazia e dell’autonomia” per la popolazione russofona nell’Est del Paese, ha scandito il presidente del Consiglio. Dall’altro lato, “c’è la necessità che anche la Russia si impegni per rispettare gli standard internazionali”. In ogni caso, ha concluso Renzi, “quando l’accordo di Minsk sarà implementato, il tema delle sanzioni apparterrà al passato”.