Lettera aperta ai migranti, da The First Dog on the Moon
Le vignette di The First Dog on the Moon sono famose fra i lettori del Guardian: oggi le strisce narrano la lettera aperta del protagonista ai detenuti di Manus e Nauru. Detenuti sì, perché in Australia i migranti sono obbligatoriamente detenuti in alcuni campi prima che (forse) venga concesso loro asilo (nel frattempo, i campi sono luogo di comportamenti inenarrabili, che spingono alcuni addirittura a darsi fuoco). Lo so, non è Europa. Ma mi pare una finestra su un possibile futuro che non possiamo ignorare.
Il ricordo delle vittime di Bruxelles
Come successe dopo gli attentati di Parigi, anche dopo gli attentati a Bruxelles Le Monde rende omaggio alle vittime con una galleria fotografica abbinata alle loro storie, in collaborazione con La Libre Belgique. Non tutte le famiglie hanno accettato di pubblicare le foto dei loro cari morti per mano degli attentatori, dice Sylvie Kauffmann, ma per gli altri le storie degli amici e dei familiari, i loro ritratti, sono #EnMémoireBruxelles.
Cos’è successo all’Occidente?
Timothy Garton Ash, dalle colonne di El País, riflette sulla grande differenza fra questo periodo, nel quale la Gran Bretagna dibatte se uscire o meno dall’Unione Europea, e il mondo la esorta a non farlo (non ultimo, Barack Obama durante la sua recente visita), e gli anni settanta, nei quali la Gran Bretagna aveva invece deciso di entrare nell’Unione. Tutto il mondo – occidentale e non – sarà influenzato da un’eventuale Brexit, e dobbiamo iniziare a pensare alle eventuali conseguenze e a come gestirle.
Mal d’Africa
La via dell’Africa si alterna a quella dei Balcani: un reportage dello Spiegel sulla rotta che dalle coste nordafricane porta principalmente in Italia (soprattutto a Lampedusa). Foto e racconti di innumerevoli viaggi della speranza, in fuga dalla povertà, a volte dalla guerra, per andare incontro ad un destino più che incerto.
Come Rossella O’Hara
Consiglio cinematografico: “Demain” (Domani) – documentario francese di cui ci parla il New York Times, è uscito in Francia a dicembre e parla di attivismo cittadino, società, economia, da un punto di vista vicino a coloro che protestano nella Nuit Debout, (per ora) poco politicizzato.
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