Bruxelles – Tra i “Ttip papers” svelati oggi da Greenpeace, una nota segreta ad uso interno della Commissione europea spiega come stanno andando i negoziati. Ecco i punti principali del documento, che sarà pubblicato, insieme a tutti gli altri documenti ottenuti da Greenpeace Olanda, lunedì 2 maggio da un sito appositamente creato dall’associazione.
Denominazione d’origine per i vini
“Sul vino l’Ue ha ribadito che il Ttip deve includere regole complessive sui vini e alcool basate sull’integrazione degli accordi bilaterali esistenti ed eliminare la possibilità per i produttori Usa di utilizzare le 17 denominazioni di vini Ue (cosiddettì semi-generici) elencati nell’annesso 2 dell’accordo del 2006 sul vino. Gli Usa hanno reitrerato la propria opposizione all’integrazione delle norme sul vino nel Ttip e alla richiesta Ue sulle denominaizioni semi-generiche. L’Ue ha espresso forte preoccupazione e continuerà a seguire la questione a livello politico”.
Gli Stati Uniti dunque rifiutano la domanda Ue di non utilizzare per i loro prodotti 17 denominazioni “semi-generiche” di vini europei, come gli italiani Chianti e Marsala, il greco Retzina, l’ungherese Tokaj, il portoghese Madeira, lo spagnolo Malaga e i francesi Chablis, Sauterne e Champagne.
Cosmetici
“La discussione sui cosmetici rimane molto difficile e il margine per raggiungere obiettivi comuni è abbastanza limitato”. A causa della limitazione in Europa ad eseguire test sugli animali “l’approccio di Ue e Usa resta inconciliabile e i problemi di accesso al mercato europeo dunque rimarranno”.
Definizione degli standard
“Gli Stati Uniti hanno insistito nella loro domanda affinché la Commissione europea ‘richieda’ (…) che esperti statunitensi siano coinvolti nello sviluppo del processo di standardizzazione di CEN e CENELEC (senza garanzie di reciprocità) come condizione per riferirsi agli standard tecnici armonizzati”.
Il CEN è il comitato europeo per lal standardizzazione tecnica e il CENELEC svolge la stessa funzione in campo elettrotecnico. Tra gli ultimi standard fissati, ad esempio quelli sulla sicurezza degli accendini con particolare attenzione alla protezione dei bambini, le caratteristiche tecniche per le prese elettriche o gli standard dell’osteopatia.
Appalti pubblici
Nel capitolo sull’attività regolatoria, la proposta degli Stati Uniti ripetutamente chiede che “la regolazione sia riferita e applicabile a livello di Stati membri”, ma parlando di appalti pubblici la Commissione europea sottolinea che “gli Stati Uniti non sono stati in grado di offrire risposte o commenti al riguardo degli appalti a livello sub-federale ed hanno sottolineato le loro difficoltà e la sensibilità in questo settore”.
In altre parole, gli Usa esigono che le norme frutto dell’accordo tra le due parti siano oggetto di misure vincolanti sia a livello Ue che dei suoi Stati membri, mentre non offrono la stessa garanzia per quanto riguarda gli Stati americani, a livello sub-federale.
Regolazione servizi finanziari
“Unione europea e Stati Uniti non hanno modificato le loro posizioni sulla cooperazione regolatoria nei servizi finanziari: gli Usa continuano ad opporsi a discutere questo aspetto nel Ttip, mentre l’Ue ha confermato che la sua offerta per un mutuo accesso ai Servizi finanziari si incardina su un impegno soddisfacente degli Usa nella cooperazione nelle regolazione”.
Questo è un caso in cui, al contrario che nella gran parte dei settori interessati dal negoziato transatlantico, le regole Usa (sul controllo delle banche e attività finanziarie) sono più rigorose di quelle Ue. Le lobby europee del settore vorrebbero potrere operare negli Usa con regole simili a quelle dell’Ue, che non prevedono, ad esempio, la separazione bancaria (ovvero tra le attività di credito commerciale e gli investimenti speculativi).