Roma – Rimettere mano al sistema pensionistico, introducendo elementi di flessibilità in uscita, e dare ossigeno all’economia, soprattutto al Sud. Sono queste le principali indicazioni che le Camere hanno dato all’esecutivo nel decretare il via libera al Documento di economia e finanza 2016, la cornice all’interno della quale verrà poi disegnata la prossima legge di stabilità.
Nelle risoluzioni approvate ieri dai due rami del Parlamento si chiede al governo di studiare una riforma del sistema pensionistico che dia la possibilità di anticipare il ritiro dal lavoro, in particolare per i casi di disoccupazione involontaria e per i lavori usuranti, a fronte di “penalizzazioni ragionevoli” sull’ammontare dell’assegno pensionistico. Una ipotesi della quale si parla già dallo scorso anno e che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi, viste anche le pressioni in tale direzione esercitate dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, per una riorganizzazione del sistema. Riordino che probabilmente toccherà anche le forme di previdenza complementare.
Per sostenere la ripresa dell’economia, sono state avanzate le richieste di abbassare la pressione contributiva per aumentare “strutturalmente la convenienza del contratto a tempo indeterminato rispetto ad altre forme”, e di prorogare la decontribuzione per i neo-assunti al Sud e aumentarla “in caso di assunzioni di donne”.
Stimoli per mettere in ordine i conti dello Stato arrivano dalla richiesta di proseguire con la revisione della spesa pubblica, ma senza penalizzare i settori della sanità e dei servizi, e di procedere a una riorganizzazione delle agevolazioni fiscali. Anche qui con delle eccezioni: salvaguardare quelle che premiano il lavoro e la famiglia, e incrementare quelle che promuovono le ristrutturazioni edilizie e le riqualificazioni energetiche. Si chiede poi di generare ulteriori entrate con una revisione del catasto che ponga un rimedio alle sperequazioni tra contribuenti. Una riforma attesa da decenni.
Il Parlamento sollecita l’esecutivo a proseguire gli interventi sul sistema bancario, con misure “anche in materia di giustizia civile, che accelerino la dismissione dei crediti in sofferenza da parte delle banche”. L’orientamento è quello di rendere più facile il recupero dei crediti in modo da rendere più appetibili per il mercato i pacchetti di titoli deteriorati di cui le banche voglio disfarsi.
Dopo l’approvazioni delle risoluzioni al Def, Montecitorio ha dato il via libera anche al disegno di legge di delegazione europea 2015, provvedimento che affida all’esecutivo le deleghe per il recepimento di 15 direttive e l’adeguamento a 12 regolamenti europei. Il testo, che per l’ok definitivo passa ora al Senato, contiene norme per l’incentivazione dei pagamenti elettronici, anche per piccoli importi, e interventi in materia ambientale, come quelli sulla qualità dei combustibili, sulle emissioni di inquinanti dagli impianti di combustione, sulla riduzione dell’uso di sacchetti di plastica per la spesa.