Bruxelles – Una ventata di ottimismo e la consapevolezza che, in un momento in cui le minacce all’unità dell’Europa stanno diventando sempre più serie, nella costruzione del futuro digitale “l’Europa si sente, e si sente tanto”. Con questo bagaglio è tornato a Pavia Gianpiero Lotito, cofondatore e CEO di FacilityLive, che dal 13 al 15 aprile ha partecipato all’Europa Forum di Lech, una sorta di mini-Davos fra le montagne austriache che ha riunito al cospetto del commissario Ue Gunther Oettinger tutte le più importanti realtà digitali europee.
La prima regola dell’Europa Forum di Lech, è non parlare mai dell’Europa Forum di Lech. O almeno di ciò che accade al suo interno. Potrebbe sembrare un’esagerazione ispirata al Fight club di Chuck Palahniuk, invece è tutto vero perché riunioni di questo tipo sono regolate da norme di confidenzialità che tutti i suoi partecipanti sono tenuti a sottoscrivere e rispettare. Vietato quindi conoscere il contenuto delle conversazioni fra il commissario Oettinger e la crème dell’industria digitale europea. Facile immaginare, però che temi come privacy, servizi ai cittadini, piattaforme europee, smart cities, digital champions nell’Ue, Iot (Internet degli oggetti), geoblocking e industria 4.0 (il tema più caro al commissario tedesco), siano stati al centro di lunghi dibattiti.
“La mia impressione sull’evento è stata molto positiva, perché sono stati affrontati temi che riguardano un po’ tutti gli aspetti del futuro digitale in Europa” racconta Lotito a Eunews. “Per i ‘new entrant’ come noi, il fatto di percepire che la sensibilità rispetto a questi problemi sia in costante crescita è una rassicurazione – continua l’imprenditore -. Noi abbiamo fatto la scelta di non lascare l’Europa perché credevamo che il continente avrebbe cambiato passo per diventare terreno di opportunità per il futuro. La mia partecipazione al Forum di Lech ci ha confermato che quella che abbiamo fatto è stata la scelta giusta, perché la sensibilità in Europa rispetto al futuro digitale è altissima. Questo ci garantisce di avere progressivamente opportunità sempre più forti e una ‘fair competition’ con i giganti del web e i giganti digitali statunitensi e asiatici”.
FacilityLive è una startup con una valutazione di 225 milioni di euro che ha sede a Pavia e che ha creato un nuovo motore di ricerca semantico brevettato in 44 Paesi del mondo. “Un altro dettaglio importate emerso dall’incontro è l’attenzione al mondo delle startup e dell’innovazione – spiega Lotito – un’attenzione verso il futuro non solo dal punto di vista digitale, ma anche verso le nuove generazioni. A Lech sono state sentite giovani startup che in altri tempi non avrebbero fatto parte di contesti così importanti”.
Uno zoccolo duro di imprese innovative europee si sta consolidando nel continente, ma il processo per arrivare alla creazione di una vera Silicon Valley in salsa europea è ancora lungo, come ha raccontato Lotito a Eunews in una precedente intervista. “Ho visto però che su grandi snodi e problemi del futuro le preoccupazioni sono le stesse fra i paesi – conclude il CEO di FacilityLive – in un momento storico in cui la Brexit o altri fenomeni creano possibili scenari futuri molto diversi fra loro, è importante capire che sul digitale l’Unione europea c’è. Sta nascendo nell’Ue una generazione di aziende e startup innovative e c’è una classe politica sensibile alla cosa. Mentre cinque anni fa la maggior parte delle imprese di talento veniva acquisita o si trasferiva negli Stati Uniti, oggi queste sono molte di meno. Fino a poco tempo fa eravamo considerati delle mosche bianche per aver deciso di restare in Italia, oggi non siamo più soli”.