Roma – “L’Italia è un po’ sopra la media Ue nel rispetto delle raccomandazioni” specifiche per i Paesi membri indicate dalla Commissione europea. Il vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis, in visita a Roma nell’ambito del semestre europeo (il meccanismo che prevede il continuo monitoraggio sulle politiche economiche e i conti pubblici degli Stati), esprime così l’apprezzamento di Bruxelles per l’operato del governo italiano, a margine di un incontro con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, secondo il quale si è trattato di un dialogo “fruttuoso”.
In particolare il gradimento della Commissione è per il “grande sforzo” sulle riforme. Il commissario registra avanzamenti “importanti, ad esempio sul lavoro, sull’istruzione, sulla Pubblica amministrazione e sulla questione dei crediti deteriorati delle banche”, ma sottolinea che “ci sono ancora molti altri passi da fare”, e invita l’esecutivo a “proseguire rispettando l’agenda” indicata.
Un punto dolente, invece, è il rispetto della raccomandazione di spostare il carico fiscale dal lavoro al patrimonio. “Su questa linea d’azione non abbiamo visto progressi – indica Dombrovskis – soprattutto sulle tasse sulla proprietà, ma capisco che sia un tema politicamente sensibile”. Il riferimento è alla decisione di eliminare le imposte sulla prima casa, adottata con la scorsa Legge di stabilità e molto criticata da Bruxelles.
Anche sui conti pubblici c’è un giudizio moderatamente positivo. “È ancora prematuro” esprimere un parere definitivo sulla legge di stabilità, indica Dombrovskis, dal momento che la valutazione verrà ufficializzata solo a maggio, ricorda. Tuttavia, “il deficit è in una traiettoria di calo, certificato anche da Eurostat” e si registra una crescita dell’economia, sebbene “ancora sommessa”. Segnali positivi che fanno da contraltare alle “preoccupazioni” di Bruxelles, in particolare riguardo “alcune deviazioni” dal percorso di riduzione del disavanzo strutturale. Ma la “verifica sul rispetto delle regole avverrà il mese prossimo”, ribadisce il titolare europeo della delega all’Euro.
Riguardo alla flessibilità, Dombrovskis conferma che per la Commissione ha un ruolo “importante” nelle valutazioni sui bilanci nazionali e indica nello 0,75% del Pil l’elasticità massima che può essere concessa all’Italia. Per quanto concerne le spese per l’accoglienza dei migrnati “la Commissione ha preso in mano il problema”, indica, assicurando che verrà garantita la flessibilità sugli “incrementi di spesa rispetto all’anno precedente”.
In relazione alle spese per la sicurezza, altro elemento su cui l’esecutivo comunitario ha recentemente dichiarato di voler concedere flessibilità, Dombrovskis ha dribblato la domanda di Eunews sulla possibilità di equiparare gli investimenti in cultura a quelli più strettamente attinenti al piano securitario, come chiede il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Tuttavia, ha garantito che la “Commissione capisce qual è il problema che dobbiamo affrontare, perché il Patto di Stabilità e crescita non ci permette di escludere la questione”.