Bruxelles – La Commissione europea deve migliorare la sua trasparenza per quanto riguarda le attività delle lobby del tabacco. E per farlo non deve guardare lontano, ma al suo stesso interno, visto che la Direzione Generale per la Salute a quanto pare è un esempio da seguire. Il commissario Vytenis Andriukaitis “sta avendo un ottimo ruolo di leadership” per quanto riguarda la trasparenza nel rapporto con l’industria del tabacco e le lobby in generale, ha affermato Roberto Bertollini, rappresentante all’Ue dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Durante il dibattito organizzato dal Mediatore europeo dal titolo “Improving transparency in tobacco lobbying”, lo scienziato ha però sottolineato che “i suoi principi e il suo tipo di approccio non è chiaramente condiviso da altre Dg dell’esecutivo di Bruxelles” e “non tutti i commissari sono sensibili come lui”, e questo può essere un problema in quanto “l’industria del tabacco sta continuando a fare pressione in diversi settori”.
La Dg Salute della Commissione europea pubblica autonomamente online tutte le informazioni sugli incontri con l’industria del tabacco o con suoi rappresentanti e anche la durata degli incontri. Diversi altri commissari si limitano a farlo solo quando ciò viene richiesto da un eurodeputato o addirittura, ha spiegato il Mediatore europeo, non vengono segnalati incontri con avvocati, non essendo questi equiparati ai lobbisti. “Devo riconoscere che la Commissione Juncker ha aumentato gli standard di trasparenza”, ha riconosciuto il Mediatore europeo Emily O’Reilly e “gli incontri con i lobbisti di direttori generali e membri del gabinetto vengono resi pubblici”, ma, ha lamentato “con pochi dettagli”. “Incontri della Commissione con la controparte dell’industria del tabacco non sempre sono riconosciuti come incontri nel contesto dell’attività di lobby”, ha denunciato O’Relly lamentando che “la mia raccomandazione all’esecutivo” perché cambiasse questo tipo di pratiche, “è stata respinta, cosa tra l’altro molto inusuale”.
“Sono sicuro che la nostra Dg vada nella giusta direzione e spero possiamo seminare questa buona pratica anche nelle altre”, ha rivendicato Andriukaitis durante il dibatto. “La Commissione – ha assicurato – difende la salute dei cittadini”, ma più trasparenza è necessaria perché “altrimenti si dà forza alle teorie cospirazioniste che affermano che l’industria ci manipola”, e si rischia che “le persone perdano fiducia nella Commissione, e questo è un male: dobbiamo invece fare in modo che i cittadini si fidino di noi”. In linea con l’articolo 5.3 dell’accordo internazionale per la lotta al contrabbando di tabacco, il protocollo sottoscritto dalla Commissione e da altri 53 Paesi del mondo, “dobbiamo limitare gli incontri e i contatti con l’industria del tabacco a ‘ciò che è assolutamente necessario per assicurare una regolamentazione efficace dell’industria del tabacco e dei suoi prodotti’”, ha concluso il commissario.