Roma – “L’ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”. È dura l’ennesima condanna del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, contro la decisione di Vienna per la reintroduzione dei controlli alla forntiera italo-austriaca. Il premier affida alla sua e-news l’invettiva, rivendica il diritto, anzi “il dovere”, di “chiedere all’Europa di cambiare linea sia sulla migrazione che sull’economia”.
Proprio al Brennero si è tenuta una conferenza stampa congiunta delle autorità austriache, tedesche e italiane sul funzionamento della barriera per i controlli. Lungo l’autostrada ci saranno 4 corsie separate con un limite di velocità di 30Km/h. Per consentire controlli più agevoli, i Tir verranno separati dalle auto. I veicoli sospetti verranno indirizzati verso apposite aree di sosta dove saranno sottoposti a verifiche più accurate. Previsto un monitoraggio tanto sulla strada statale che lungo la ferrovia.
Inoltre, in futuro potrebbero essere istituite pattuglie trilaterali per i controlli a bordo dei treni, che l’Austria chiede a partire da Fortezza (Bz) ma l’Italia continua ad opporsi. Se tale resistenza non verrà meno, Vienna procederà alla costruzione di un recinto di 370 metri lungo l’asse viario e obbligherà tutti i treni a uno stop alla stazione di Steinach per controllare che sui convogli non vi siano migranti irregolari. “Controlleremo tutti i passeggeri su tutti i treni se l’Italia non dovesse consentire ai poliziotti austriaci di iniziare i controlli già da Fortezza”, ha ammonito Helmut Tomac, capo della Polizia tirolese, secondo il quale “la fermata a Steinach e i relativi ritardi saranno inevitabili”. Infine, “se fosse necessario saranno inviati al Brennero anche soldati per dare supporto ai 250 agenti” già previsti, una decisione che però “spetterà al ministero della Difesa”, ha precisato Tomac.
Rimangono alti gli attriti tra Italia e Austria quindi, e domani i ministri degli Interni dei due Paesi, Angelino Alfano e Wolfgang Sobotka, si incontreranno a Roma per cercare un’intesa sul controverso piano di controlli al Brennero. Ma ad aggiungere benzina sul fuoco ci ha pensato il candidato alla presidenza austriaca che ha stravinto il primo turno elettorale dello scorso 24 aprile. “Non sono certo felice del blocco sul Brennero”, ha dichiarato il nazionalista Norbert Hofer in una intervista al Corriere della sera di oggi, “ma finché le frontiere esterne della zona Schengen non funzionano, dobbiamo mettere in sicurezza i nostri confini nazionali”. Augurandosi che “sia solo una misura temporanea”, Hofer ritiene però che “l’Austria non ha alternative: bisogna fermare la corrente” di migranti.
Poi, pestando un altro callo al governo italiano, è intervenuto anche sulla revisione del regolamento di Dublino sul diritto di asilo. L’accordo “deve essere applicato così com’è – ha indicato – e i rifugiati devono rimanere nel primo territorio sicuro in cui arrivano”. Per Hofer si tratta di un regolamento che hanno “firmato tutti, e tutti sapevano cosa c’era scritto”. Anche gli italiani che, ha sottolineato ancora, “avrebbero potuto rifiutarsi. Ma se si sottoscrive” un patto, va mantenuto”.