Bruxelles – L’allarme terrorismo si diffonde anche in Svezia per la possibile presenza di alcuni militanti dell’Isis che sarebbero giunti nel Paese per “colpire i civili”. Secondo alcune testimonianze, una cellula terroristica starebbe progettando azioni di terrore nella capitale. Le informazioni arrivano dai servizi di sicurezza iracheni e parlano di sette o otto terroristi già presenti nello Stato.
Il giornale svedese Expressen riporta: “Il servizio di sicurezza svedese ha ricevuto informazioni da parte di funzionari della sicurezza irachena riguardo sette o otto terroristi Isis entrati in Svezia per compiere atti di terrorismo a Stoccolma”, precisando che “secondo le informazioni, i terroristi stanno progettando di attaccare obiettivi civili nella capitale”. I media locali riportano che il 70° compleanno del re Carl XVI Gustaf, il 30 aprile, potrebbe essere un possibile bersaglio per gli estremisti. Durante l’occasione si riuniscono la famiglia reale svedese, funzionari governativi e visitatori reali europei.
I media svedesi avvertono che il servizio di sicurezza dello Stato, una task force nazionale e la polizia di Stoccolma hanno ufficialmente stabilito un “elevato stato di allerta” in seguito alle informazioni ricevute. Ma il Säkerhetspolisen, un ramo dei servizi segreti detto Säpo che si occupa di controspionaggio e antiterrorismo, non ha voluto confermare le segnalazioni, limitandosi a dichiarare che stanno analizzando le informazioni ricevute. Il servizio di sicurezza ha dichiarato che non è raro ricevere informazioni del genere, anche se in questo caso è stato deciso che era necessario agire: “Anche se a volte sono più o meno affidabili, a volte più o meno concrete, è stato stabilito che queste informazioni sono di natura tale che non possono essere ignorate”. Il portavoce del Säpo, Simon Bynert, ha dichiarato: “In questo momento stiamo raccogliendo informazioni e ci stiamo coordinando con i nostri partner nazionali e internazionali”. Secondo Expressen i funzionari della sicurezza si sono recati in Iraq lunedì per cercare di ottenere maggiori informazioni sul possibile attacco terroristico pianificato. Attualmente la minaccia è riferita solo alla capitale Stoccolma.
La Svezia registra il secondo numero più alto di “combattenti Isis pro capite” all’interno dell’Unione europea (il primo posto è occupato dal Belgio). Secondo una ricerca condotta dal Centro internazionale per la lotta al terrorismo (Icct), pubblicata ad aprile, circa 300 persone hanno lasciato il Paese per unirsi ai jihadisti in Medio Oriente dal 2013. Circa la metà di questi provenivano della città di Gothenburg, la seconda città più grande della Nazione, con una popolazione di circa 500.000 persone. Ciò la rende la città europea che, in proporzione alla popolazione, “contribuisce con il maggior numero di persone all’estremismo violento” ha dichiarato, l’anno scorso, il capo della polizia di integrazione svedese Ulf Boström, etichettandola come il “terreno di reclutamento di Isis nell’Ue”. L’Europol ha affermato, a marzo, che tra i 3.000 e i 5.000 “combattenti stranieri”, cittadini dell’Unione formati nei campi Isis, sono tornati in Europa, rappresentando “una sfida completamente nuova”.