Bruxelles – Telecamere, agenti segreti, ricerca del Dna. Il massimo della scienza, delle tecnologie e delle tecniche di indagine è stato messo in campo dalle autorità di molte città della Spagna, Madrid compresa, per arginare un fenomeno insopportabile e diffuso in tutta Europa: le cacche di cane sulle strade.
Il Comune di Madrid ha deciso per la repressione: i padroni di cani che non puliranno i bisogni dei loro amati dovranno pagare una multa fino a 1.500 euro, oppure, in alternativa, potranno diventare spazzini per qualche giorno, dedicandosi proprio alla pulizia dei marciapiedi, dei parchi o di altre zone imbrattate dai simpatici e incolpevoli quadrupedi. La battaglia sembra impari ovunque, non esiste città che e la stia davvero facendo, anche se, come a Madrid, sono stati distribuiti milioni di sacchetti gratuiti e sono state create aree apposite per i bisogni corporali dei cani.
La Spagna amministrata da Podemos ha deciso dunque anche questa battaglia, che ha una sua importanza evidente. Le iniziative sono le più diverse, e i comuni si scambiamo le esperienze. C’è chi ha fatto raccogliere le cacche per strada, e, dopo aver individuato il proprietario, ha confezionato dei pacchetti che sono stati recapitati a domicilio come “oggetti smarriti”. Altri, ma qui i costi salgono un po’, per capire di chi sia il cane arriva all’analisi del Dna dell’escremento. Una tecnica meno costosa è forse quella degli agenti segreti anticacca, che avvicinano il proprietario zozzone fingendo interesse per il cane, si fanno dire nomo e razza e poi collegano le informazioni con il database dei cani registrati incastrando così il proprietario. Qualche Comune invia invece persone con telecamere nascoste, che filmano l’atto del cane confezionando così una prova indiscutibile per la sanzione al proprietario.