Bruxelles – La Banca centrale europea spinge perché l’Europa trovi un accordo per approvare lo schema europeo comune di garanzia dei depositi bancari. In un rapporto sull’integrazione Francoforte scrive che “è il terzo pilastro necessario per l’unione bancaria” ed è importante in quanto “allineerebbe il controllo e la responsabilità per la protezione dei depositanti” a livello europeo.
La presidenza di turno olandese, sostenuta da Germania e Finlandia, scrive il Sole 24 Ore, ha presentato all’Ecofin di venerdì scorso ad Amsterdam, una proposta con cinque opzioni per risolvere questo problema, fra cui l’introduzione di requisiti di capitale per i titoli di Stato in portafoglio alle banche (oggi considerati a rischio zero) oppure un tetto all’esposizione. Ma la proposta è stata respinta a larghissima maggioranza dai ministri delle Finanze, con l’Italia anche nettamente contraria.
Nel suo cammino verso l’Unione bancaria l’Europa ha finora approvato i primi due pilastri di questo progetto: la vigilanza unica degli istituti europei affidata alla Bce, che con un organismo interno ma separato nelle funzioni dalla Banca centrale ha il potere di controllare circa 150 fra le più grandi banche europee, e il meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie, per gestire in modo ordinato e controllato l’eventuale fallimento delle banche, senza che vi sia un impatto sulle finanze degli Stati.
Ma sul terzo pilastro, l’assicurazione comune dei depositi, detta Edis, c’è la forte opposizione di diversi Paesi, Germania in testa, preoccupati dell’eventualità che i soldi messi nel fondo dalle loro banche siano usati per aiutare i depositanti di banche di Paesi meno ‘rigorosi’, come la Grecia, o l’Italia ad esempio. La Germania verrebbe che prima venissero ridotti i rischi in capo alle banche, in particolare l’esposizione al debito pubblico dei rispettivi Stati. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, afferma ancora il Sole, ha perciò fatto sapere che intende bloccare l’Edis finché non si risolva la questione del debito pubblico nei bilanci delle banche.