Bruxelles – L’Unione europea riuscirà a mantenere gli impegni presi alla COP21 e resterà leader mondiale nel settore della green economy. Ne è convinto il vicepresidente della Commissione Ue per l’Unione energetica, Maroš Šefčovič, che oggi, parlando davanti agli ospiti dell’evento internazionale di Hannover, ha detto sicuro “Yes, Europe can!”, “e non solo ‘possiamo’, ce la faremo!”, parafrasando lo slogan elettorale del presidente Usa Barack Obama, anche lui presente ad Hannover.
“La Commissione stima che la forza lavoro Ue nell’industria energetica ‘low carbon’ sia attorno ai 9 milioni di persone – ha spiegato Šefčovič – forse, e questo è ancora più interessante, ci aspettiamo che il numero raddoppi entro il 2030. Quindi questa transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio può rappresentare una miniera d’oro di posti di lavoro e crescita. La nuova El Dorado, se volete”.
Ruolo fondamentale in questa transizione lo hanno le città. Sabato il vicepresidente della Commissione ha incontrato l’ex sindaco di New York oggi inviato speciale delle Nazioni unite per il cambiamento climatico, Michael Bloomberg, per discutere di come sviluppare ulteriori sinergie fra il Patto dei sindaci per il clima e l’energia (che rappresenta più di 6mila città) e il Global compact dell’Onu. Le due organizzazioni insieme rappresentano più di 600 milioni di cittadini urbani.
“E’ grande il bisogno di investimenti a livello globale in tecnologie pulite – ha continuato Šefčovič – dobbiamo essere sicuri che, attraversi uno strumento dedicato, i fondi vadano a edifici ‘smart’ e anche estesi a infrastrutture intelligenti e trasporti in città e regioni che abbracciano la transizione verso la decarbonizzazione”.
Finora la maggior parte degli investimenti del “Piano Juncker” sono stati indirizzati verso progetti energetici ed entro la fine dell’anno la Commissione ha in programma di presentare una “Strategia integrata per la ricerca, l’innovazione e la competitività” nel settore della ‘low-carbon economy’.