Bruxelles – Per il 2016, il Parlamento europeo finanzierà con quasi 600mila euro il partito pan-europeo di fascisti, neonazisti e negazionisti fondato da Roberto Fiore e la fondazione ad esso affiliata. È quanto risulta dai documenti ufficiali riguardo ai contributi che ogni anno l’Europarlamento assegna ai partiti politici e alle fondazioni che operano a livello europeo. Secondo i documenti di gennaio 2016, 197.625 euro andranno alla fondazione tedesca Europa Terra Nostra, legata al partito europeo Alliance for Peace and Freedom (Apf). Lo stesso partito risulta poi destinatario di un altro finanziamento, quello per i partiti europei, da 400mila euro. In totale, al partito andranno dunque poco meno di 600mila euro. La decisione è stata presa dal Bureau, cioè il massimo organo decisionale amministrativo del Parlamento, composto dal presidente Martin Schulz, 14 vice presidenti (tra i quali gli italiani Antonio Tajani e David Sassoli) e cinque questori. Sassoli, dopo l’uscita di questa notizia su Eunews, ha però fatto un passo indietro, e dopo aver votato a favore dello stanziamento, ha rianalizzato la questione ora chiede una verifica delle procedure seguite dagli uffici che hanno istruito la pratica. Sergio Cofferati e Curzio Maltese hanno definito “una vergogna” questo finanziamento, contro il quale si batteranno, mentre il capogruppo del Ppe Manfred Weber ha definito i membri delle associazioni beneficiarie “i peggiori radicali della destra e neo-fascisti”. Anche il liberale Frederik Federley ha definito questo finanziamento “totalmente inaccettabile”.
Se il nome del partito “Alleanza per la pace e la democrazia” può lasciare spazio ad ambiguità, i personaggi ai vertici della formazione politica non danno invece adito a dubbi. Il presidente della formazione è Roberto Fiore, ben noto in Italia come fondatore di Forza Nuova, condannato nel 1985 dalla magistratura italiana per banda armata in associazione con i Nar. Il segretario generale del partito è lo svedese Stefan Jacobsson, leader dell’ora defunto partito neonazista svedese, e da sempre militante dei movimenti per la supremazia bianca. Dell’Afp fanno parte anche il belga Hervé Van Laethem, condannato più volte dalla giustizia belga per razzismo e fiero sostenitore della libertà di espressione per il negazionismo, esponenti del partito neonazista greco, Alba Dorata, di cui tre membri siedono al Parlamento europeo e membri del Partito Nazionaldemocratico di Germania, neonazista anche questo, tanto che cinque governatori di altrettanti Stati della Repubblica Federale hanno recentemente deciso di presentare alla Corte costituzionale tedesca la richiesta di metterlo fuori legge.
A questi soggetti, il Parlamento europeo verserà in tutto circa 600mila euro. Una decisione che sorprende, visto che le regole in materia di finanziamenti Ue ai partiti europei prevedono che un partito, per ricevere finanziamenti, debba rispettare i principi di “libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani, libertà fondamentali e stato di diritto”. Le salvaguardie in questo senso sono state rafforzate anche dalle nuove regole approvate da Bruxelles nel 2014 proprio a riguardo dei criteri per finanziare partiti politici e fondazioni. Tra queste nuove norme, che entreranno in vigore da gennaio 2017, è stato inserito come “prerequisito” quello del “rispetto per i valori europei” sanciti dall’articolo 2 dei trattati. Valori ben diversi da quelli che animano Roberto Fiore e compagni. “Il Parlamento europeo verifica che il partito o la fondazione che riceve un finanziamento rispetti i valori europei”, confermano dal servizio stampa dell’istituzione, secondo cui però sul sito internet di Afp “non c’è nulla che sia contro l’Europa, la libertà o la democrazia”. E tanto sembra essere bastato: “Non possiamo metterci a valutare le dichiarazioni dei singoli componenti di un partito”, tagliano corto dal Parlamento.
I deputati però hanno una possibilità di bloccare questa decisione. Un quarto di loro, in rappresentanza di almeno tre gruppi parlamentari, può chiedere che l’erogazione venga sottoposta ad un controllo di applicabilità e cioè che si verifichi se il partito o la fondazione che la riceve rispetti ancora i principi fondanti dell’Unione europea in materia di democrazia, rispetto dei diritti umani e libertà fondamentali.