Bruxelles – Il sostegno di Marine Le Pen alla campagna in favore della Brexit non è il benvenuto. Anzi, a non essere benvenuta è proprio la leader del Front National francese che dovrebbe essere bandita dal Regno Unito. A chiederlo è “Vote Leave”, principale coalizione a sostegno dell’uscita di Londra dal Regno Unito, che è corsa ai ripari dopo gli annunci della leader della destra anti-europea francese. Le Pen aveva fatto sapere di essere pronta a recarsi a Londra, in vista del referendum del 23 giugno, per sostenere le ragioni di chi vuole uscire dall’Unione, ma l’idea non è affatto piaciuta al comitato britannico pro Brexit. La responsabile di “Vote Leave”, Gisela Stuart, ha scritto al ministro dell’Interno di Londra, Teresa May, per chiederle di “rifiutare l’ingresso” della dirigente del Front National in ragione delle “sue opinioni estremiste”.
Le Pen, ricorda Stuart nella lettera, “ha tenuto in passato numerosi discorsi divisivi e incendiari, soprattutto comparando i musulmani che pregano in strada all’occupazione nazista in Francia”. Insomma, “la presenza di Madame Le Pen nel Regno Unito non contribuirebbe all’interesse generale”, continua la rappresentante di Vote Leave, concludendo con una chiara richiesta a May: “La esorto a esercitare i suoi poteri, in virtù della legislazione sull’immigrazione, per rifiutare il suo ingresso nel Paese , nel caso in cui tentasse di recarsi nel Regno Unito”.
Una mossa a cui Le Pen non ha mancato di replicare: “Mi meraviglio che (Gisela Stuart) non abbia avuto nulla da dire per la venuta di Barack Obama che, lui, è venuto a fare un’ingerenza negli affari della Gran Bretagna”, ha dichiarato intervistata da France 2. Se vado in Gran Bretagna, “ci andrò per parlare della necessità dei popoli di autodeterminarsi in rapporto all’Unione europea”, ha continuato la leader del Front National, attaccando direttamente la responsabile di ‘Vote Leave’: “Le perdono molto, perché è per l’uscita dall’Unione europea ed è contro l’Unione europea – ha detto – ma resta una socialista e i socialisti hanno sempre avuto un leggero problema con la democrazia”.
Theresa May per il momento ha rifiutato di esprimersi sulla questione, chiarendo di non avere intenzione di esprimersi su “casi individuali”. Il fatto che mi venga chiesto di impedire a qualcuno di entrare nel Regno Unito “suggerisce che abbiamo il controllo delle nostre frontiere”, ha fatto notare il ministro dell’Interno, per contestare uno degli argomenti preferiti dei pro-Brexit, quello secondo cui l’uscita dall’Ue consentirebbe di riguadagnare il controllo delle frontiere.