Bruxelles – Uno scossone per la politica austriaca. Un trionfo, per l’estrema destra, che va al di là delle aspettative. Il candidato del Partito della Libertà (Fpoe), Norbert Hofer, è in testa al primo turno delle elezioni presidenziali con il 35,5 per cento dei voti, secondo le proiezioni. Il verde Alexander van der Bellen è secondo con il 21%. La candidata indipendente Irmgard Griss è al terzo posto al 18,8%. Il candidato popolare Andreas Khol è all’11,2, quello socialista Rudolf Hundstorfer all’11. Chiude l’imprenditore Richard Lugner, con il 2,4% dei voti. Eliminati quindi dal ballottaggio i candidati dei due grandi partiti tradizionali, popolari e socialisti. Se i risultati verranno confermati, al secondo turno del 22 maggio andranno Hofer e il verde Van der Bellen.
Al voto erano chiamati 6,4 milioni di austriaci con più di 16 anni per scegliere quello che sarà il nono capo dello Stato della seconda Repubblica, nata alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il favorito sembrava Alexander Van der Bellen, un economista di 72 anni che tra il 1997 e il 2008 ha guidato il partito ecologista e progressista dei Verdi. E’ invece soltanto secondo dietro Norbert Hofer, del partito ultranazionalista, euroscettico e anti-immigrazione, FPO. Per la formazione che fu in passato dal controverso Jorg Haider, morto nel 2008, si tratta della migliore performance di sempre. “Abbiamo scritto la storia, oggi inizia una nuova era politica”, ha esultato il leader Heinz-Christian Strache. Il candidato alla presidenza – Hofer, 45enne ingegnere dal volto rassicurante ma che ama andare in giro con la sua pistola – ha minacciato, se eletto, di sfiduciare il governo se non adotterà misure più restrittive sui migranti. Tra l’altro proprio questo partito, secondo i sondaggi, sarebbe il più votato in caso di elezioni generali, con il 30% dei voti.
Un successo che arriva mentre al Brennero si registrano nuovi incidenti, in una manifestazione dei no border, contro la politica dei muri che Vienna sembra aver sposato. Altra candidata era Irmgard Griss, ex presidente della Corte Costituzionale, e unica donna ‘in corsa’. I due candidati delle forze della coalizione al governo, Rudolf Hundstorfer del Partito Socialdemocratico, e Andreas Khol, del Partito Popolare, sono i due grandi sconfitti.
Se il risultato si confermerà al secondo turno, sarà la prima volta nella storia contemporanea austriaca di un presidente del Paese non appoggiato da uno dei partiti che hanno dominato la scena politica negli ultimi settant’anni. Dall’Italia è subito arrivato il commento entusiasta di Matteo Salvini: “Provo immensa gioia per il grande risultato che si sta delineando in Austria per il nostro storico alleato Fpoe”, ha detto. “Quel che mi sconcerta – ha aggiunto il leghista – è il pressapochismo con cui vengono definiti destra xenofoba e razzista dai media”. Subito dopo è arrivata anche l’esultanza del leader dell’estrema destra olandese, Geert Wilders.
Notizia tratta da repubblica.it.