Bruxelles – Aveva visto giusto il premier serbo Aleksandar Vucic quando lo scorso gennaio chiamò il Paese alle elezioni anticipate, con due anni d’anticipo. Ieri le ha vinte quelle elezioni, che hanno dato la maggioranza parlamentare assoluta al suo partito conservatore ma pro europeo. Il Partito del Progresso (Sns) ha ottenuto quasi il 50 per cento dei voti, aggiudicandosi 150 seggi parlamentari su 250 totali. Torna in Parlamento la destra radicale filo russa e anti-Ue. Il Partito socialista (Sps) del ministro degli esteri Ivica Dacic si conferma seconda forza nel Paese (12%).
Vucic ha dunque una forte conferma alla sua politica di avvicinamento mirato all’ingresso nell’Unione europea.
“La Serbia continuerà il suo percorso europeo e cercheremo di accelerarlo”, ha detto Vucic dopo il voto, che ha giudicato una “vittoria storica”.