Bruxelles – Da una parte affermano che un accordo sulla prima revisione del programma di finanziamento alla Grecia è vicino e promettono la discussione sulla sostenibilità del debito (ma senza taglio nominale), dall’altra però continuano ad alzare la posta e a chiedere più misure di austerità. Oltre alle riforme su cui Atene e Bruxelles stanno trattando ormai da mesi ora l’Eurogruppo ha chiesto addirittura al governo di Alexis Tsipras di accettare un ulteriore set di interventi, che deve valere il 2% del Pil. Un “pacchetto contingente”, così viene definito, da approvare in Parlamento ma che entrerà in vigore automaticamente solo nel caso in cui nei prossimi due anni ci dovessero essere dei peggioramenti inaspettati sul fronte economico e dei conti pubblici.
Per affrontare “la questione dell’insicurezza nelle previsioni economiche e della fiducia che possiamo avere nell’implementazione di quanto concordato siamo arrivati alla conclusione che il pacchetto delle riforme dovrebbe includere un ‘pacchetto di contingenza’ di misure addizionali che saranno implementate solo se necessario per raggiungere il surplus primario richiesto nel 2018”, ha annunciato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che ha spiegato che questo pacchetto contingente dovrà essere “credibile, approvato (dal Parlamento greco, ndr) in anticipo e scatterà automaticamente al verificarsi di fatti oggettivi”, che potrebbero accadere nell’economia ellenica. Per disegnare uno strumento legale, probabilmente unico nel genere, “c’è bisogno di altro lavoro”, per stabilire precisamente “come funzionerà e che tipo di misure dovrà comprendere”.
“All’orizzonte dei prossimi 2 anni c’è un’alta incertezza quando facciamo previsioni economiche e quindi questo pacchetto contingente come extra assicurazione per qualcosa di inaspettato è la maniera più utile per procedere”, ha affermato Klaus Regling, il direttore esecutivo dell’European Stability Mechanism, l’istituzione che fornirà la maggior parte degli 86 miliardi del prestito concesso alla Grecia con l’accordo di agosto.
“Se abbiamo il pacchetto di riforme principali approvato e anche quello contingente potremmo avere un altro Eurogruppo giovedì prossimo (28 aprile, ndr) per avere un accordo politico e avere una discussione sulla sostenibilità del debito, una promessa di lunga data”, ha dichiarato Dijsselbloem.
“Il programma deve muoversi su due gambe: le misure e la sostenibilità del debito”, ha chiesto la direttrice generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, che però ha puntualizzato che le misure contingenti “per soddisfare le regole del Fmi devono essere approvate in anticipo, essere credibili e devono attivarsi automaticamente senza dare troppo spazio a discrezione o a dichiarazioni troppo generali” da parte del governo di Tsipras.
Queste misure dovranno essere “credibili, ragionevoli e accettabili per tutti”, ha affermato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. Ma come potrà il ministro delle Finanze ellenico, Euclid Tsakalotos, mettere appunto l’ennesimo pacchetto di riforme, con questa condizione a dir poco inusuale, e riuscire a farlo digerire al Parlamento ellenico e al Paese è tutto da vedere.