Bruxelles – Il clima pre-referendum Brexit si fa caldo e Boris Johnson, sindaco uscente di Londra e grande sostenitore del Vote Leave, si scatena contro il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che in un intervento sulla stampa britannica (Daily Telegraph) ha sostenuto le ragioni opposte, affermando l’importanza di un Regno Unito nell’Unione europea.
Preso forse un po’ dallo stile di Donald Trump (stile che però il candidato alle presidenziali Usa sta abbandonando), Johnson nell’attaccare, anche lui con un articolo, su un popolare tabloid (Sun), Obama arriva a definire il presidente “un mezzo keniano”. E non voleva fargli un complimento.
Johnson ha definito l’appello del presidente americano “incoerente, inconsistente e assolutamente ipocrita”. Secondo il sindaco che punta al post del premier David Cameron “gli Stati Uniti chiedono alla Gran Bretagna di restare nell’Ue ma non cederebbero mai il controllo di così tanta parte della loro democrazia come ha fatto il Regno Unito con Bruxelles”.
La polemica è esplosa nel mondo della politica, dal quale sono venuta accuse di ogni genere contro Johnson, ma l’intervento di Obama non è molto piacuto, in sé, neanche ai cittadini britannici, che secondo un sondaggio condota da Sky News al 60 per cento ritengono che il presidente Usa non dovrebbe intervenire sulla questione del referendum. I favorevoli ad una parola sono solo il 29 per cento. Gli altri sono indecisi. Il dato è confermato anche dal comportamento di voto, che per il 57 per cento degli elettori non cambierà, mentre il 25 per cento dice che più probabilmente potrebbe votare per restare nell’Ue. Il 17 per cento invece si sente meno portato a farlo.