Roma – Corruzione, male endemico d’Italia che oramai non può più essere affrontato se non, anche, in un quadro europeo (dove, per altro, fenomeni simili esistono e sono robusti). Dunque l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) e l’Anac (l’Uorità italiana contro la corruzione) hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per lo scambio di informazioni e l’assistenza operativa, tecnica e di analisi strategica.
La corruzione in tutta Europa provoca enormi perdite per le entrate fiscali e l’efficienza degli investimenti, indebolendo la fiducia nelle istituzioni. L’accordo fra Anac ed Olaf, spiega una nota, persegue un approccio europeo basato sulla cooperazione efficace tra le Autorità dei differenti Stati, l’organo antifrode europeo, le forze dell’ordine e gli enti regolatori.
“Combattere la corruzione attraverso l’Europa è impossibile per un’organizzazione o uno Stato da soli. Costruire una forte partnership tra le forze dell’ordine di tutta Europa è un passo fondamentale per affrontare questo difficile compito”, sottolinea il direttore generale dell’Olaf Giovanni Kessler. “Sono profondamente soddisfatto per la stipula del protocollo fra Anac ed Olaf che consente di ampliare ad entrambe le parti il perimetro di conoscenze utili per l’esercizio delle rispettive competenze”, ha spiegato il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone.